Intesa M5s-Pd funziona anche nelle Regioni: giunta Lazio apre ai grillini

La mossa di Zingaretti è assai significativa: il suo esecutivo avrà l'appoggio dei Cinquestelle. Potrebbere essere la stura per accordi anche in altre parti d'Italia, compresa la Calabria, dove si ipotizza anche un candidato grillino come Nicola Morra

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di Riccardo Tripepi
6 settembre 2019
13:46

L’accordo Cinque Stelle-Pd è sempre più solido e il patto di governo siglato per dare il via al Conte bis è assai diverso da quello a suo tempo sottoscritto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Lo dimostra la scelta del programma unico e condiviso in luogo del programma, ma soprattutto il lavoro avviato tra le due forze politiche per allargare l’alleanza anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Proprio dal Lazio arrivano segnali espliciti in tal senso. Nicola Zingaretti, segretario Pd e presidente della Regione, ha raggiunto l’accordo con i Cinque Stelle che appoggeranno la sua giunta e avranno due assessorati. A fare spazio ai grillini gli assessore Manzella e Bonaccorsi in odore di essere promossi sottosegretari.


A questo punto il dado è tratto. E, del resto, non è ipotizzabile che Pd e Cinque Stelle inizino a governare per essere sconfitti ai prossimi appuntamenti elettorali dando la facilissima carta a Matteo Salvini di inveire contro il governo delle poltrone che gli italiani non vogliono.

 

E quindi le prossime settimane saranno fondamentali per costruire l’alleanza in vista delle regionali dall’Umbria fino alla Calabria. E, ovviamente, ci saranno da valutare i candidati da affidare ai due partito. Nella nostra Regione Mario Oliverio scaricato dal suo partito potrebbe lasciare spazio ad una novità o, anche, ad un candidato da far scegliere ai Cinque Stelle per blindare l’intesa. E non è un caso che proprio mentre Nicola Morra veniva escluso dalla corsa al Ministero, il suo nome è cominciato a circolare come possibile candidato governatore grillino nell’ipotesi di un’alleanza con il Pd.

Le Regioni come camera di compensazione per le scelte di governo nazionale e per creare un fronte in grado di non soccombere davanti alle destre, così come è successo durante gli ultimi appuntamenti elettorali e così come sarebbe avvenuto di nuovo senza lo stravolgimento innescato dalla mossa suicida di Matteo Salvini.

 

Le compensazioni potrebbero poi proseguire sul fronte della scelta dei sottosegretari. Dopo l’esclusione della Calabria dal tavolo dei Ministri nonostante la grande presenza di rappresentanti del Meridione adesso ci si aspetta qualcosa in più al momento della nomina dei sottosegretari. Sicuramente per recuperare Mario Oliverio da non candidato bis sarebbe necessario concedere qualcosa al suo gruppo, magari con la nomina di Enza Bruno Bossio. Ma anche le velleità di candidatura alle regionali come quelle di Antonio Viscomi potrebbero essere appagate con una carica di sottogoverno.

Tra i nomi a Cinque Stelle per la carica di sottosegretario, oltre ai soliti noti, spunta anche quello dell’avvocato lametino Giuseppe D’Ippolito.

Le diplomazie dei partiti sono al lavoro senza sosta e le decisioni sul fronte elettorale arriveranno presto. L’intesa raggiunta nel Lazio tra Pd e Cinque Stelle, però, rappresenta più di un indizio.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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