PD: il valzer di Aiello indebolisce Magorno

La leadership di Magorno non è mai stata in bilico come in questo momento.
di Riccardo Tripepi
11 novembre 2015
00:28

L'ultima spallata alla sua segreteria potrebbe arrivare proprio dalla messa in scena attuata, con il bene placido di Ernesto, sulla presunta rinuncia di Ferdinando Aiello alla carica di commissario dei circoli cosentini. Al ritiro del deputato, considerato l'unica via di fuga possibile per evitare una pericolosa conta in direzione regionale, si stava lavorando davvero. Poi improvvidi spifferi alla stampa hanno fatto saltare il banco, tanto che il giorno dopo Ferdinando Aiello smentisce addirittura di avere mai pensato ad una rinuncia. Il che riporta il Pd calabrese esattamente al punto di partenza e cioè alla vigilia di una assai pericolosa riunione in cui si misureranno frontalmente l'area dem che ha da subito criticato la nomina di Aiello e la componente renziana che dovrà difendere la scelta del segretario Magorno. La nomina del commissario dei circoli cittadini di Cosenza, secondo quanto previsto dallo statuto del partito, deve essere ratificata dalla direzione entro trenta giorni. Il tempo, dunque, è ormai agli sgoccioli per il segretario che dovrebbe convocare l'organismo entro e non oltre domenica prossima, considerando che la nomina è dello scorso 16 ottobre.


A questo punto le ipotesi in campo sono due più una possibile e ulteriore "magornata". La prima è che davvero i renziani e il segretario regionale abbiano la maggioranza necessaria per difendere la scelta nonostante l'opposizione dem e nonostante le 174 sottoscrizioni apposte dagli oppositori alla richiesta di riunione dell'assemblea. La seconda, assai più pericolosa per il segretario, è che anche la sua area si sia stancata di alcune dinamiche e adesso voglia davvero metterlo alla prova. In quest'ultimo caso è chiaro che se si dovesse scoprire un bluff di Magorno che continua a ripetere di avere la maggioranza non solo in direzione, ma anche nell'assemblea, le sue dimissioni sarebbero inevitabili. Il test sarebbe interessante anche per capire quanto le due fazioni siano vogliose di uno scontro totale che potrebbe produrre un nuovo commissariamento del partito. Il governatore Oliverio ci sta pensando e, a questo punto, non è escluso che possa preferire un interlocutore esterno piuttosto che continuare a tenere in vita una segreteria che adesso non sembra più funzionale neanche all'azione di governo.



Insomma, si tratta di un vero e proprio campo minato per il segretario regionale che potrebbe stupire la platea con l'ultima "magornata" a sua disposizione: non procedere alla convocazione della direzione per far decadere la nomina di Aiello. Anche in questo caso però la sua autorevolezza di segretario subirebbe un duro colpo, ma sempre inferiore a quello inferto da una bocciatura in votazione.


Riccardo Tripepi

Giornalista
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