Calvario infinito

La battaglia di Domenico: affetto da una rara malattia, non riesce più ad avere il suo farmaco salvavita in Calabria

VIDEO | Dopo anni trascorsi a Londra, era rientrato nella sua Corigliano Rossano per curarsi ma si è imbattuto in un vero e proprio inferno burocratico ed è costretto a tornare periodicamente in Inghilterra per proseguire la terapia 

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di Matteo Lauria
6 luglio 2023
21:03

Domenico Sprovieri, un giovane di 34 anni, che in passato ha già sfidato l'oblio con una straordinaria impresa ciclistica di 2700 km, ora sta vivendo un incubo senza fine nella sua lotta per ottenere i trattamenti vitali di cui ha disperatamente bisogno. L'ex manager nel settore della ristorazione è stato colpito da una malattia rara, il rene policistico autosomico dominante, e si sta scontrando contro la trappola mortale della sanità italiana. Dopo aver trascorso anni a Londra, Sprovieri è tornato nella sua terra natia per cercare cure, ma invece si è imbattuto in un labirinto infernale di inefficienza burocratica.

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Nonostante il suo straordinario impegno nel sensibilizzare il pubblico sulla sua malattia durante il suo leggendario viaggio in bicicletta da Londra a Corigliano-Rossano nel 2021, oggi Sprovieri è costretto a combattere contro la mancanza di accesso al farmaco vitale. Questo prezioso trattamento, inizialmente avviato come terapia sperimentale nel 2017 in Inghilterra, è stato bruscamente interrotto a causa di alcune modifiche del sistema sanitario calabrese.


Ora, l'intero processo di prescrizione e approvvigionamento di farmaci è diventato un inferno senza fine. Una volta bastava una prescrizione cartacea da presentare in farmacia, ma adesso è richiesto un complicato sistema telematico, che spesso che si blocca o si perde nelle sue stesse inefficienze. Così, da gennaio, Sprovieri è costretto a viaggiare periodicamente in Inghilterra per cercare di ottenere il farmaco vitale che gli è negato a Corigliano-Rossano. Ma il calvario non finisce qui! La situazione è ulteriormente peggiorata dall'assoluta mancanza di comunicazione e collaborazione tra i medici e i farmacisti coinvolti. Le richieste si perdono in una nuova piattaforma telematica che richiede un'interazione tra specialisti e farmacisti territoriali.

La tragica esperienza di Sprovieri solleva interrogativi sull'ingiustificabile divario tra il sistema sanitario anglosassone e l'arretrato sistema calabrese. Mentre in Inghilterra i pazienti ottengono agevolmente i farmaci necessari in tempi rapidi, in Calabria il sistema sembra prigioniero di una rete di inefficienze burocratiche. È un'emergenza che richiede un'azione immediata da parte dei responsabili del sistema sanitario calabrese.

 

Giornalista
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