Acri e San Giovanni in Fiore chiedono gli ospedali riuniti: «Abbiamo le caratteristiche giuste»

I sindaci Pino Capalbo e Rosaria Succurro hanno inviato la richiesta anche al Ministro Speranza: «Servirebbero un bacino d'utenza di oltre 120mila abitanti»

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di Francesco Spina
22 aprile 2021
10:04

Acri e San Giovanni in Fiore storicamente hanno avuto molte similitudini. I due comuni, dopo Corigliano Rossano sono territorialmente tra i più estesi della provincia di Cosenza è spesso i cittadini di questi centri si sono trovati a condividere fianco a fianco proteste e battaglie lavorative e sociali.

Le due città adesso potrebbero ritrovarsi unite per quello che riguarda il sistema sanitario. La proposta sottoscritta da Pino Capalbo, sindaco di Acri e Rosaria Succurro, primo cittadino di San Giovanni in Fiore è quella di riclassificare i rispettivi presidi ospedalieri Beato Angelo e Civile trasformandoli in Ospedali riuniti generali.


Le caratteristiche dei nosocomi

I due nosocomi attualmente sono classificati come ospedali di zona disagiata facenti parte del distretto Valle del Crati, quello di Acri e Cosenza –Sgf quello florense. Le due strutture nel loro insieme servono un bacino di utenti che arriva quasi a 120mila abitati. Ecco allora la formale richiesta dei due sindaci inoltrata al ministro della Salute Roberto Speranza, al commissario regionale alla sanità Longo, alla conferenza dei sindaci ed al commissario Asp di Cosenza La Regina: «Considerando il numero di abitanti potenzialmente serviti dai due Comuni, ed in base alla definizione di Ospedali generali appartenenti alle reti ospedaliere con utenza tra 80mila e 150mila abitanti – si legge nella comunicazione – i due presidi ospedalieri rispettano questo parametro oltre ai requisiti previsti per questa tipologia di ospedale. Attualmente tra Acri e San Giovanni in Fiore esistono Medicina Generale, Chirurgia multidisciplinare, Anestesia e servizi di Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio, Emoteca, un laboratorio di Oncologia e per quanto riguarda il Beato Angelo un reparto Covid attivo con posti di sub intensiva»

La proposta dei due primi cittadini

La richiesta dei due sindaci è dunque chiara: «La classificazione di “Ospedali Riuniti Generali” presuppone l’autonomia in termini di gestione ed operatività, superando campanilismi e conflittualità nella gestione di due territori vasti con esigenze e dinamiche simili. Si chiede dunque la ricollocazione giuridica e funzionale degli ospedali di Acri e San Giovanni in Fiore quali ospedali riuniti con riorganizzazione dei due presidi cosi inquadrati nella rete dell’assistenza ospedaliera provinciale»

Giornalista
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