Catanzaro, anche all’ospedale Pugliese il trattamento per l’ictus cerebrale

L'innovativo servizio è frutto di una collaborazione con l'azienda ospedaliera di Cosenza e che consentirà di accreditarsi come stroke unit di secondo livello

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12 novembre 2021
23:20

L’11 novembre 2021 è stata una data importante per l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Ieri, infatti, sono stati eseguiti i primi due interventi endovascolari (stenting carotideo) su pazienti affetti da ictus cerebrale.

Stroke di secondo livello

Ad annunciarlo è il commissario straordinario dell'ospedale catanzarese, Francesco Procopio: «Questo fa sì che la stroke unit di primo livello, reparto specializzato per l’adeguato trattamento dei pazienti colpiti da ictus cerebrale, già presente nella unità operativa di Neurologia, ma abilitata ad effettuare la sola terapia farmacologica (fibrinolisi e.v), da oggi garantirà anche il trattamento per via endoarteriosa ponendo così le basi per il futuro accreditamento dell’azienda ospedaliera come stroke di secondo livello, un percorso ancora lungo ma per il quale sono state poste solide basi».


La collaborazione

Questo importante risultato  è stato possibile grazie alla collaborazione tra le aziende ospedaliere di Catanzaro e Cosenza, che ha visto coinvolto il personale delle unità operative di Radiologia e di Neurologia di Catanzaro e quello dell’Unità Operativa di Neuroradiologia Interventistica di Cosenza. L’impegno dei tre direttori coinvolti, Bernardo Bertucci, Nico Bosco e William Auteri, ha reso possibile ciò che inizialmente sembrava un’utopia, a dimostrazione di come una collaborazione costruttiva e intelligente rappresenti il mezzo migliore per esprimere al massimo le specifiche peculiarità e capacità professionali.

Centralità del paziente

«La scelta che si è operata è stata quella di mettere assieme importanti potenzialità delle due aziende ospedaliere di Catanzaro e Cosenza, due realtà di grande pregio sanitario del territorio calabrese, a conferma della loro capacità di fare rete, superando la frammentazione specialistica sinora erogata, nell’ottica della piena centralità del paziente e della sua completa presa in carico, con la garanzia di una offerta sanitaria a trecentosessanta gradi».

Terza causa di morte

L’ictus cerebrale è la terza causa di morte in Italia, dopo le malattie cardiovascolari e le patologie tumorali, e la prognosi della persona colpita dipende dalla rapidità con cui vengono riconosciuti i sintomi e dalla tempestività delle cure praticate sul paziente, sia farmacologiche che interventistiche». Da oggi al malato con ictus che afferirà al presidio ospedaliero catanzarese sarà garantito un trattamento ottimale e nei tempi più brevi possibili, eliminando la necessità del suo eventuale trasferimento a Cosenza, sede fino a oggi della stroke unit di secondo livello di riferimento, con il rispetto quindi della cosiddetta “finestra terapeutica” e consequenziale aumento del numero dei malati eleggibili al trattamento per via endovascolare. «I miei più sentiti ringraziamenti, oltre agli operatori sanitari coinvolti, - conclude Francesco Procopio - vanno al commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Isabella Mastrobuono e a quanti hanno collaborato co determinazione  per rendere possibile tutto ciò».

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