Catanzaro, Iemma: «La revoca dell’accreditamento a Karol Betania è un altro campanello d’allarme per la sanità calabrese»
La vicesindaca e presidente dell'Assemblea regionale Pd parla di «un pesante vulnus assistenziale per tutto il bacino del capoluogo. In ballo 136 posti letto per la Riabilitazione extraospedaliera, a pagarne le conseguenze saranno pazienti e lavoratori»
Con un decreto del commissario ad acta per la sanità è stato preso atto del rigetto dell'istanza di rinnovo accreditamento per le prestazioni di Riabilitazione estensiva extraospedaliera del presidio Karol Betania di Catanzaro. A darne notizia, definendolo «un nuovo campanello d'allarme per la sanità calabrese», è la vicesindaca e presidente dell'Assemblea regionale Pd Giusy Iemma.
«Il provvedimento - afferma - fa seguito alla decisione dell'organismo tecnicamente accreditante che già nei mesi scorsi aveva accertato il possesso dei requisiti organizzativi, per la contestata 'non conformità relativamente alla dotazione organica'. Ci sono in ballo, complessivamente, 136 posti letti destinati alle prestazioni che, così stando le cose, finiranno per andare persi creando un pesante vulnus assistenziale per tutto il bacino del capoluogo. Una decisione che genera ancora più sconforto perché arriva a poco tempo di distanza dalla precedente revoca dell'accreditamento riguardante il Sant'Anna Hospital, rischiando di generare pesanti squilibri nel quadro del sistema sanitario regionale».
«Il diritto alle cure - afferma Iemma - verrebbe così compromesso in un momento in cui, questo è il colmo, si sottolinea la necessità di rafforzare la medicina di prossimità. Tanti pazienti, il più delle volte in condizioni di non autosufficienza, si troverebbero nell'impossibilità di ricevere assistenza. Karol Betania rappresenta, al contempo, un punto di riferimento dal punto di vista economico e sociale e a pagarne lo scotto saranno, oltre che gli utenti, anche i dipendenti con le loro famiglie».
«L'amministrazione - conclude Iemma - si riserverà di esaminare nei dettagli la vicenda e di valutare ogni eventuale azione a tutela di presidi sanitari e assistenziali che, storicamente, svolgono una funzione insostituibile sul territorio».