Catanzaro, trasferita la terapia intensiva di Cardiochirurgia del Mater Domini: potrà avere fino a 10 posti

Il commissario del policlinico Giuseppe Giuliano ha firmato una delibera per spostare le degenze negli spazi inutilizzati dell'ex fondazione Campanella. Lo scopo è accogliere un maggior numero di pazienti in sicurezza (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
1 luglio 2021
20:18
Gli spazi che saranno adibiti per la nuova terapia intensiva
Gli spazi che saranno adibiti per la nuova terapia intensiva

Per ora si tratta semplicemente di un trasferimento ma in prospettiva l'intenzione è quella di poter giungere ad un potenziamento della cardiochirurgia universitaria. Il commissario straordinario del policlinico di Catanzaro, Giuseppe Giuliano, ha infatti oggi firmato una delibera che ha l'aspetto di un preludio per l'unità operativa guidata dal professor Pasquale Mastroroberto, da anni strenuo sostenitore della necessità di aumentare i posti letto in dotazione per porre un freno alla mobilità sanitarie per patologie cardiovascolari. 

La delibera

Con il provvedimento firmato oggi il commissario straordinario sancisce, intanto, il trasferimento di quattro posti letto di terapia intensiva post operatoria nella recovery room del blocco operatorio. Saranno in tal senso sfruttati spazi molto più ampi, attrezzati e con la possibilità di accogliere un maggior numeri di pazienti rispetto agli attuali. Lo spostamento viene motivato in delibera con la considerazione che «separare strutturalmente la degenza della terapia intensiva post operatoria della cardiochirurgia dalla terapia intensiva e rianimazione polivalente ha indubbi vantaggi sia dal punto di vista dei percorsi assistenziali che nel contenimento delle infezioni correlate all'assistenza». 


Fino a dieci posti

All'interno del blocco operatorio è infatti presente una recovery room non utilazzata - spazi occupati anni fa dall'ex Fondazione Campanelle, polo oncologico poi posto in liquidazione - che consente dal punto di vista strutturale e tecnologico di attivare quattro posti letto estendibili a sei di terapia intensiva post operatoria. Esattamente il collo di bottiglia che ha finora frenato un aumento degli interventi chirurgici e che oggi si tenta di superare con un trasferimento che in prospettiva potrebbe garantire un ampliamento dei posti letto pari a dieci unità.

Giornalista
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