Da Roma a Catanzaro

In una settimana 60 visite dei medici del Bambino Gesù in Calabria: l’obiettivo è limitare la migrazione sanitaria

Decine famiglie provenienti da ogni angolo della regione si sarebbe dovute spostare nella Capitale, invece hanno avuto la possibilità di effettuare le visite al policlinico universitario di Catanzaro

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di Luana  Costa
17 gennaio 2023
16:59

Vibo Valentia, Soverato, Rossano, Polistena, Lamezia Terme, Corigliano, Cetraro, Crotone e via di seguito. Da ogni angolo delle cinque province calabresi provengono i bambini sottoposti a visita ambulatoriale al policlinico universitario di Catanzaro. Gli stessi che fino ad un paio di settimane fa si sarebbero dovuti sobbarcare i costi di un viaggio fin nella capitale.

La convenzione

In virtù della convenzione sottoscritta con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù, invece, potranno limitare gli spostamenti almeno entro i confini regionali. All’azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro sono state infatti traslate le prenotazioni per visite specialistiche fino a non molto tempo fa eseguite solo nell’ospedale romano.


Da Roma a Catanzaro

Nella scorsa settimana, di avvio delle attività di affiancamento, sono stata effettuate 60 visite cardiologiche, di cui 55 erano state prenotate al Bambin Gesù ma dirottate verso l’ospedale catanzarese. Principale intenzione della convenzione è quella di ridurre la mobilità passiva che drena risorse alle famiglie e parallelamente alle casse regionali. Si stima, infatti, che siano circa 100mila le visite specialistiche eseguite annualmente su pazienti calabresi nell’ospedale pediatrico romano.

Le visite ambulatoriali

Sulla scorta della convenzione, gli esami ambulatoriali potranno oggi essere eseguiti a Catanzaro per specialità: la scorsa settimana Cardiologia, questa settimana Ortopedia, e poi Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Malattie Metaboliche, Epatologia, Nefrologia, Endocrinologia, Diabetologia, Reumatologia, Allergologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica, Urologia e Dermatologia.

Settimanalmente una equipe – composta da un medico, un infermiere e un tecnico – dell’ospedale Bambin Gesù affiancherà gli specialisti locali per formare una organizzazione che si spera tra tre anni, al termine della convenzione, possa essere capace di reggersi sulle proprie gambe per arginare il fenomeno della migrazione sanitaria.

Giornalista
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