Cibo e salute

Dieta mediterranea e attività fisica alleate contro le malattie croniche: la lezione del professore dell’Umg Abenavoli

Il docente di Gastroenterologia dell'Università di Catanzaro è stato intervistato dalla giornalista di LaC News24 Francesca Lagoteta nell'ambito di un convegno medico a Gizzeria: al centro della discussione il ruolo della vitamina K2

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di Sonia  Rocca
25 maggio 2024
19:57

Dieta mediterranea, attività fisica ed integratori ma solo con prescrizione medica. Sono queste le parole d’ordine per combattere le patologie che partono dall’apparato intestinale e finiscono per coinvolgere tuto l’organismo. Oggi la scienza dà moltissima importanza a questo aspetto della salute umana, rispetto a quanto accadeva solo ad una decina di anni fa. È quanto è emerso dall’intervista al professor Ludovico Abenavoli, associato in Gastroenterologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, condotta dalla giornalista di LaC News24 Francesca Lagoteta.

“Vitamina K2 e composizione del microbiota intestinale” è stato l’argomento trattato in questa sezione inserita nel contesto più ampio del convegno medico sulla “Malattia venosa cronica ieri, oggi e domani. Diagnosi e terapia” organizzato a Gizzeria dalla Umg insieme alla Società italiana di diagnosi vascolare, all’International union of Angiology, all’Ordine di medici di Catanzaro.


Importante momento di formazione scientifica per medici, operatori del settore e studenti reso più fruibile anche ai non addetti ai lavori dalla formula del talk, nel caso specifico dalla chiarezza del professor Abenavoli che ha risposto alle domande facendo emergere molte abitudini cattive, nocive per l’apparato intestinale, che il mondo occidentale ancora stenta ad abbandonare.

Intanto che cos’è il microbiota e quale ruolo ha la vitamina K2? È l’insieme di tutti i singoli microrganismi, dai batteri ai funghi ai protozoi fino ai virus che convivono con il nostro organismo senza danneggiarlo. Questi microrganismi sono addirittura dieci volte superiori rispetto alle cellule del nostro organismo. E cosa danneggia il microbiota intestinale? L’alimentazione scorretta, l’assunzione dei farmaci, in particolare gli antibiotici, e poi le cattive abitudini come il fumo, l’alcool, la sedentarietà e lo stress, il sonno irregolare.

Così come ha spiegato Abenavoli, alla nascita noi siamo privi di batteri e funghi, che si sviluppano nei primi sei mesi di vita. La vitamina K2 viene prodotta all’interno dell'organismo, a partire dalla forma K1, dai batteri normalmente presenti nell’intestino. E si trova anche negli alimenti fermentati, nel formaggio, nello yogurt, nelle uova. Quindi è fondamentale mantenere in salute il nostro microbiota perché proprio dalla sua alterazione dipende tutta una serie di patologie croniche: dall’arteriosclerosi al diabete, e poi meteorismo, rischio di ictus, infarto e blocco del metabolismo, problemi alle ossa. Fondamentale l’alimentazione sana quindi la dieta mediterranea, ma anche la camminata di 20 minuti al giorno e soprattutto il controllo dell’alimentazione nei bambini.

Abenavoli ha spiegato che la Calabria è la regione italiana a più alto tasso di obesità anche infantile. Esistono delle analisi specifiche per stabilire l’alterazione del microbiota? Per il professore occorre controllarsi attraverso la flogosi, la Ves, l’emocromo e anche attraverso l’esame delle feci. Una curiosità infine: il primo medico chirurgo che si occupò del microbiota fu il calabrese frate Bruno da Longobucco, circa 500 anni fa presso l’Università di Padova.

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