La nomina

Il direttore dell’ospedale spoke Corigliano-Rossano chiamato nello staff dirigenziale dell’Asp Cosenza

Sull’alto dirigente Pierluigi Carino la nomina fiduciaria qualificante che gratifica il suo operato. Intanto in riva allo Jonio prende sempre più corpo l’ingerenza della politica sulla sanità.

di Matteo Lauria
13 maggio 2022
11:41
Pierluigi Carino, direttore spoke Corigliano Rossano
Pierluigi Carino, direttore spoke Corigliano Rossano

L’Asp di Cosenza ha attivato una serie di interventi protesi a riorganizzare la rete ospedaliera nell’intera provincia. Un lavoro che richiede il coinvolgimento di tutte le risorse umane interne alla struttura aziendale nella consapevolezza che le problematiche da affrontare si confermano delicate e complesse. In quest’ottica, il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza Antonio Gallucci ha chiamato nel suo staff a supporto il direttore dell’ospedale spoke di Corigliano Rossano Pierluigi Carino che, a far data dal 9 maggio scorso, oltre alla carica di direttore presso lo spoke Jonico svolgerà un ruolo importante in ambito provinciale.

Una nomina significativa che conferma la fiducia dei vertici cosentini all’alto dirigente locale, spesso nel mirino di alcuni esponenti della politica locale. Da oltre un trentennio nell’ambito della direzione medico-ospedaliera, il direttore Carino dall’aprile del 2012 guida i vertici del presidio ospedaliero dopo aver partecipato e superato un concorso. L’alto dirigente ebbe modo di redigere le tre relazioni sanitarie a corredo dei tre nuovi ospedali (progetti preliminari) in costruzione in Calabria. Ed ora arriva la nomina fiduciaria dai manager aziendali provinciali.


Le ingerenze della politica   

In riva allo Jonio sembra non fare presa l’ottimo auspicio del presidente Occhiuto quando affermava ed auspicava, in sede di esordio, l’allontanamento della politica dalla sanità, invitando i dirigenti di dipartimento ad essere impermeabili alle varie sollecitazioni. Purtroppo, come in passato, le ingerenze e le invasioni di campo continuano a registrarsi. Esponenti che svolgono ruoli politico-istituzionali con poteri legislativi, di indirizzo e di controllo della programmazione, entrano nella gestione delle attività che sono di esclusiva competenza burocratica. Un andazzo che paralizza e condiziona le attività di qualsivoglia alto dirigente chiamato a gestire la cosa pubblica. La libertà di azione dei direttori di divisone, di dirigenti-medici, di capi di dipartimento, di direttori sanitari, è minata dalle varie sollecitazioni che, quasi quotidianamente, giungono da esponenti di centrodestra o di centrosinistra. Una cosa è dare vita ad azioni politico-ispettive, del tutto legittime, altra cosa è turbare l’azione amministrativa nella programmazione che prevede dei piani esecutivi di gestione di esclusiva competenza tecnica.     

 

   

Giornalista
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