Ospedale Reggio Calabria

La denuncia di Conia (deMa): «Sale operatorie e visite bloccate per disservizi all’impianto elettrico»

Il consigliere metropolitano tuona: «Inaccettabili carenze di base. Non ci sono più scuse, il presidente Occhiuto intervenga»

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di Redazione
29 giugno 2022
09:57

«Al Grande ospedale di Reggio Calabria sale operatorie e diagnostica bloccate per disservizi dell'impianto di energia elettrica». Lo denuncia Michele Conia, consigliere metropolitano e vice presidente demA che in una nota stampa spiega: «Non solo carenze di organico, non solo carenze strumentali ed organizzative. Da qualche tempo carenze strutturali di base. L'impianto elettrico di tutto il Gom va fin troppo spesso in blocco, determinando la sospensione dell'erogazione di elettricità e l'avvio del gruppo elettrogeno, assolutamente inadeguato alle necessità».

Pertanto, evidenzia Conia «ne consegue il blocco delle sale operatorie e delle attività diagnostiche strumentali a tutti i livelli (radiologia, laboratori, radioterapia), che devono essere riservate alle sole urgenze. Il blocco dei computer rende inoltre ulteriormente complicato l'utilizzo di tali strumentazioni anche nell'emergenza. Questo significa pazienti e personale non in sicurezza, cittadini non in sicurezza, dal momento che il Gom è centro hub per tutta la provincia».


Per il consigliere metropolitano: «In una regione con la sanità ridotta al lumicino, in cui nessuna cura è garantita, in cui tutti gli ospedali lamentano gravissime carenze, in una regione che finanzia le regioni del nord con una massiccia emigrazione sanitaria, in un Paese che si vuole definire civile, tutto questo è inaccettabile. Non ci sono più scuse, non ci sono più commissari piovuti dal cielo e ignari anche di dove si trovino: il presidente Occhiuto – sottolinea - si ricorderà finalmente di ricoprire questo ruolo ed intervenire, come comunque dovrebbe anche per il ruolo che gli elettori gli hanno assegnato, o ha deciso di rinunciare alla cura dei suoi cittadini e consegnarla definitivamente al privato e alle altre regioni?».

«Noi – conclude Conia - non staremo a guardare: organizzeremo presidi e proteste, denunceremo lo stato delle cose in tutte le sedi competenti, perché la salute è un diritto costituzionale e deve essere garantito a tutti e tutte».

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