Medicina, il modello di telecardiologia dell’Asp di Cosenza (premiato come migliore d’Europa) “esportato” in Madagascar
I pazienti africani saranno curati in Italia. Il dottor Bisignani supervisiona il progetto: «Aiutiamo persone che non hanno accesso neppure ai livelli minimi di assistenza». Iemboli: «Grazie a questa rete abbiamo salvato molte vite»
Un modello da esportare. Il sistema di telecardiologia progettato dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza – quindi dai primari dei reparti di Cardiologia di Castrovillari e Corigliano Rossano, Giovanni Bisignani e Silvana De Bonis e da Antonio Capristo, dirigente del servizio di Ingegneria clinica dell’azienda – e premiato a marzo 2023 a Bologna quale «esperienza più innovativa e consolidata nella pratica clinica a livello internazionale» di tutta Europa, approda in Madagascar.
E lo fa grazie all’impegno proprio di Bisignani quale direttore scientifico del progetto. Un progetto che in questi giorni è entrato nel vivo tanto da avviare oggi la prima giornata dedicata agli screening cardiologici ed alle prime prescrizioni terapiche per i pazienti di Morondova, cittadina costiera del paese africo, dove è stato attivato il primo centro di telecardiologia della regione, inaugurato lo scorso 6 settembre al Dispensaire FMM Fanantenana.
Come funziona
Sostanzialmente medici ed infermieri impegnati in Madagascar effettuano gli esami clinici cardiologici a pazienti che vengono inviati in tempo reale in Italia. Qui quei referti vengono “letti” dagli specialisti che all’occorrenza prescrivono la terapia più idonea.
In Africa, in questi giorni sta agendo una delegazione di volontari dell’associazione “Ripartiamo Aps”, da Walter Morale, direttore dell’Unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi dell'Asp di Ragusa, e da medici, infermieri e operatori socio-sanitari della Cooperativa Sociale San Bernardo di Latiano (Br), main sponsor del progetto, mentre referti e diagnosi sono gestiti dal Centro Igea di Grottaglie e dall’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale di Modica, sotto la supervisione del dottor Bisignani.
Il centro dedicato alla telecardiologia in Madagascar si è reso possibile anche grazie alla donazione dell’ecocardiografo da parte dall’Unità operativa complessa di Ortopedia dell'ospedale maggiore “Nino Baglieri” di Modica e degli ecografi donati dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori provinciale di Siracusa. La missione in sè, invece, è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, dall’Asl di Brindisi e dal Comune di Latiano.
Bisignani: «Aiutiamo persone che non hanno accesso neppure ai livelli minimi di assistenza»
«Durante la prima missione, a giugno – spiega il direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale Ferrari di Castrovillari – è stata riscontrata un’elevata incidenza di ipertensione e patologie cardiache. Abbiamo deciso così di farci carico di tante persone che, a causa della carenza di strutture ospedaliere e della mancanza di supporto diagnostico, laboratoristico e strumentale, oltre che di farmaci e personale adeguatamente formato, non hanno accesso neppure ai livelli minimi di supporto assistenziale medico».
Iemboli: «Con la telecardiologia dell'Asp di Cosenza abbiamo salvato tante vite»
La telecardiologia è stata ovviamente "testata sul campo" ed ha offerto grandi risultati. «Grazie a questo progetto - dichiara Sinibaldo iemboli, presidente regionale del Sindacato Medici Italiani e operatore del servizio Suem 118 di Corigliano Rossano – abbiamo salvato tante vite. Abbiamo creato una rete perfetta che con queste patologie tempo-dipendenti come quelle che colpiscono il cuore, ci ha permesso di limitare danni ed invalidità permanenti in molti pazienti. Ma la nostra battaglia territoriale - chiosa Iemboli – deve continuare: dobbiamo ottenere l'emodinamica 24 ore al giorno anche nel nord-est calabrese».