Catanzaro, la nomina dei direttori al Pugliese nel mirino del Codancons

L'associazione ha avanzato istanza di accesso agli atti. L'incarico provvisorio non può durare più di un anno, anzi, “sei mesi rinnovabili una sola volta” così come prevede il contratto nazionale

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di L. C.
26 marzo 2019
18:55

«Abbiamo formulato una istanza di accesso nei confronti dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro per comprendere i criteri di nomina dei direttori». Lo scrive in una nota il Codacons. «Nell’ospedale più importante della regione, infatti, sono numerosissimi i reparti retti da direttori facenti funzione. Tuttavia, l'incarico per la sostituzione di un direttore di struttura complessa - sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons - può essere assegnato in via provvisoria, finché non viene espletato un obbligatorio concorso. Ma questo incarico provvisorio non può durare più di un anno, anzi, “sei mesi rinnovabili una sola volta” così come prevede l’art. 18 del CCNL vigente. Eppure - prosegue Di Lieto - secondo quanto ci viene segnalato, questi incarichi “provvisori” ed a “termine” durano anni ed anni e praticamente riguardano sempre gli stessi soggetti».

 


«Laddove questa “prassi” corrispondesse al vero - sostiene la nota del Codacons -  ci troveremmo dinnanzi un vero e proprio abuso che avrebbe evidenti ripercussioni sull’utenza. Anche perché, sempre per come riferitoci, alcuni direttori “temporanei” non avrebbero neppure i requisiti per ottenere l’incarico e, addirittura, per alcuni non vi sarebbe neanche l’atto di nomina. La ragione dell’accesso sta nel fatto che, nel caso in cui fosse confermata questa “prassi” - prosegue Di Lieto - ci troveremmo dinnanzi degli incarichi sicuramente illegittimi, che consentono di svolgere l’importante funzione di ex “Primario” a dei soggetti scelti senza alcun concorso pubblico e, quindi, in palese violazione al dettato costituzionale. Ma v’è di più. Per questi soggetti si configurerebbe un corposo ed illegittimo vantaggio sia in termini economici che di carriera, con gravi ripercussioni sulle casse pubbliche».

 

Secondo l’istanza formulata dall’associazione i reparti interessati sono: Laboratorio Microbiologia e Virologia, Oncologia Medica, Chirurgia vascolare, Medicina nucleare, Neurochirurgia, Oculistica, Urologia, Chirurgia generale, Anestesia e rianimazione, Medicina generale, Cardiologia, Ematologia, Gastroenterologia, Pediatria; Ostetricia e ginecologia, Laboratori analisi, Nefrelogia e dialisi, Endocronilogia e Diabetologia. Il Codacons ha chiesto, pertanto, all’azienda di fornire copia di tutti gli atti di nomina dei dirigenti delle strutture nonché le procedure concorsuali indette per provvedere alla nomina dei direttori dei reparti. «Ci riserviamo di rivolgerci alla Corte dei Conti - conclude Di Lieto - nel caso in cui trovasse conferma la denunciata “prassi”, che si ripercuote sui pazienti, al fine di impedire il prodursi di un ulteriore danno erariale».

 

l.c.

Giornalista
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