Sanità Calabria

Ospedale della Piana, Marino (Pro Salus): «Non ci fidiamo più dei cronoprogrammi, Occhiuto acceleri l’iter»

La presidente dell'associazione chiede al presidente della Regione, in qualità di commissario, di «attivare una procedura di urgenza per andare avanti». E con altre associazioni lancia una serie di proposte per l'assistenza territoriale

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di Giuseppe Mancini
2 gennaio 2024
20:30
Il cantiere del nuovo ospedale
Il cantiere del nuovo ospedale

«Occhiuto dovrebbe mantenere l'impegno preso nello scorso novembre con me in qualità di rappresentante di Pro Salus, nel quale promise che alla fine del suo mandato l'ospedale della Piana sarebbe stato edificato». A dichiararlo Stefania Marino, tenace presidente dell'associazione Pro Salus di Palmi. In una regione dove talvolta questo diritto viene a mancare, l'associazione si batte da anni per tutelare gli interessi della collettività.

L'ospedale della Piana è una questione contorta. L'iter per la realizzazione nacque nell'ormai lontano 2007 da un accordo Stato-Regione. Dopo cambi di affidamento dei lavori, ad oggi l'opera sarebbe nella fase dell'approvazione della progettazione definitiva. Il merito dell'associazione palmese è quello di far pressione al fine di rispolverare un procedimento a dir poco lento. Attualmente bisogna rielaborare il piano economico finanziario, poiché i costi sono lievitati. Il problema sono i tempi, con cronoprogrammi che slittano puntualmente.


«Non ci fidiamo più dei cronoprogrammi, il cambio di passo non c'è stato. Sarà difficile, quasi impossibile, ma Occhiuto deve dimostrare di più, perché non è solo presidente della Regione, ma anche commissario alla Sanità - afferma Stefania Marino - potrebbe invertire la tendenza di questo iter, attivare una procedura di urgenza per andare avanti. Lo vorrà fare, sarà capace? I cittadini di Palmi meritano di sapere la verità. Abbiamo bisogno di risorse umane che ci affianchino in questa battaglia, perché l'ospedale è di tutta la Piana».

Una boccata di ossigeno importante, nell'attesa della realizzazione dell'ospedale, sarebbe quella del potenziamento della struttura del "Francesco Pentimalli" in via Bruno Buozzi. Grazie all'impegno di Pro Salus, di tante altre associazioni, e della direttrice dell'Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia, finalmente vi operano tanti specialisti ambulatoriali, e sotto questo punto di vista si può dire sia molto attrezzato. Se bisogna fare una visita, si sa che in certi giorni è possibile. La struttura diventerà casa di comunità e così si potrà vegliare la nascita del nuovo ospedale con minore ansia.

Le iniziative dell'associazione sono molteplici e persistenti. Oggi i muri della città sono stati tappezzati da manifesti su cui vengono riportate le proposte emerse il mese scorso nel dibattito organizzato insieme a "Comunità competente", di cui è portavoce Rubens Curia, e raccoglie circa 100 associazioni di tutta la Calabria. Il gruppo si sta prodigando per invertire la desertificazione della Sanità territoriale.

Dal dibattito del 13 dicembre, con il coinvolgimento di molte associazioni, e la partecipazione, tra gli altri, del direttore del distretto sanitario tirrenico, Salvatore Barillaro e il direttore del dipartimento della prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria, Sandro Giuffrida, sono scaturite le seguenti proposte:
1) attivazione nei prossimi mesi di una aggregazione funzionale territoriale (Aft) h 12 a sede unica presso la casa della comunità di Palmi che, come affermato dal direttore del distretto, sarà funzionante nei primi mesi del 2024;
2) allocazione presso la casa della comunità di Palmi di un hospice con 10 posti letto territoriali, con ambulatorio e assistenza domiciliare per le “cure palliative”;
3) potenziamento dell’Adi con l’obiettivo di assistere il 10% degli over 65 anni entro il dicembre 2025 nel distretto con la telemedicina, le equipe multidisciplinari ed il privato che è stato accreditato in quest’ ultimo mese;
4) assunzione degli infermieri di comunità che dovranno operare, specialmente, nelle aree interne;
5) attivazione delle unità di continuità assistenziale (Uca) a Palmi e Rosarno;
6) istituzione della centrale operativa (Cot) a Taurianova;
7) acquistare un "motorhome” per incrementare lo screening mammografico nelle aree interne;
8) chiedere alla Regione che le “aree interne” della Piana rientrino nei finanziamenti della strategia nazionale delle aree interne” (Snai) come l’area grecanica;
9) assumere per i consultori familiari e i centri di salute mentale psicologi ed assistenti sociali, di cui c’è nella nostra regione disponibilità, ed ostetriche per i consultori. E per le altre figure professionali (ginecologi, neuropsichiatri infantili, ecc) sopperire con gli specialisti ambulatoriali interni;
10) trasferire dal poliambulatorio di Oppido Mamertina la guardia medica ed il consultorio familiare presso i locali del Maria Pia di Savoia;
11) sostenere con iniziative ad hoc da parte delle associazioni e delle istituzioni comunali il programma degli screening, delineato dal dottore Giuffrida, del carcinoma della mammella, della cervice uterina (pap test e papilloma virus) e del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci);
12) garantire la piena funzionalità h 24 delle postazioni di emergenza territoriale (Pet).

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