Sanità, Roma conferma: fino al 2020 impossibile sostituire i pensionati

Sapia (M5s) stigmatizza i risultati della riunione tenutasi questo pomeriggio nella Capitale, che ha certificato il debito di 160 milioni di euro: «Negli ospedali calabresi sempre meno medici»

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di L. C.
4 aprile 2019
18:07

«Per colpa del governo regionale di Mario Oliverio, la sanità della Calabria avrà il blocco del turnover fino al dicembre 2020, al contrario della versione appena venduta all’opinione pubblica dallo stesso governatore, che ha preso in giro i cittadini». È quanto si legge in una nota diramata dal deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità. Il riferimento è alla riunione del tavolo interministeriale incaricato di vigilare sui conti della sanità calabrese, tenuto questo pomeriggio a Roma. Si trattava di un confronto molto atteso alla luce delle ultime proiezioni rese note dall'advisor contabile che attestavano il debito regionale ad oltre 160 milioni di euro. Proprio questa mattina il governatore, Mario Oliverio, nel corso di una conferenza stampa aveva rassicurato sulla rimodulazione dei conti che avrebbero consentito di evitare il blocco del turn over e l'aumento delle aliquote fiscali.

 


«Infatti, da quanto appreso – prosegue – il Tavolo di verifica del piano di rientro ha oggi certificato la situazione spaventosa della sanità calabrese: disavanzo ufficiale salito a 160milioni annui, 60 milioni oltre il gettito e conseguente stop del turnover. In soldoni, grazie al disastro compiuto da Oliverio e dai direttori generali e commissari di sua nomina, gli ospedali calabresi saranno sempre più carenti di medici, infermieri e altro personale, con gravissime conseguenze per i pazienti e per i sanitari in servizio. Inoltre, per imprese e cittadini calabresi – continua il deputato M5S – ci sarà un aumento dell’addizionale Irap e Irpef e le spese sanitarie saranno ridotte all’osso. Le responsabilità di questa ferita mortale inferta a malati e utenti sono di Oliverio, dei commissari scelti dall’esecutivo Pd-Ncd e dei burocrati ministeriali del Tavolo di verifica, che la collega Dalila Nesci in primo luogo e io poi avevamo informato di tutte le storture delle precedenti gestioni commissariali, della crescita esponenziale dei debiti, dei bilanci aziendali in rosso fisso, di irregolarità diffuse, di sprechi, mancanza di controlli, tracciabilità e altro ancora». In conclusione fino al 2020 tutte le aziende del servizio sanitario non potranno assumere più personale sanitario mentre è ormai quasi certo l'aumento delle tassazioni.

 

l.c.

 

 

 

Giornalista
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