Sanità, i sindacati calabresi da Speranza si lamentano di Longo: «Risorse non spese»

Il titolare delle deleghe alla Salute ha rassicurato un suo intervento sulla erogazione delle indennità Covid e attraverso il Mef una operazione di stralcio dei debiti per le Asp di Cosenza e Reggio Calabria

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3 maggio 2021
16:39
Il precedente incontro a Roma dei sindacati
Il precedente incontro a Roma dei sindacati

Tornano di nuovo a bussare alle porte di via Ribotta i sindacati calabresi. Lo avevano già fatto quando in carica c'era Saverio Cotticelli, e lo schema è stato riproposto di nuovo adesso che commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit sanitario è Guido Longo. E infatti in premessa i segretari di Cgil, Cisl e Uil stigmatizzano con il ministro della Salute, Roberto Speranza, la scarsa apertura dimostrata dal commissario Longo rappresentando una grave mancanza di dialogo e di confronto.

I nodi irrisolti

Durante la riunione, convocata nei giorni scorsi su richiesta delle tre organizzazioni sindacali, sono stati posti all’attenzione del titolare del dicastero della Salute le criticità della sanità calabrese che, aggravate dall’emergenza pandemia, sono tuttora nodi irrisolti che compromettono la fruibilità dei livelli essenziali delle prestazioni per i cittadini: dalla necessità di riorganizzare la rete ospedaliera e la medicina territoriale, alla campagna delle vaccinazioni anti Covid, alla quantificazione del debito sanitario e al suo risanamento.


Carenza di personale

Problema prioritario, per i tre segretari Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, è quello della carenza di personale. Dall’ultimo incontro avuto con il ministro nel settembre scorso la situazione non è cambiata. La Calabria è l’unica regione che non è riuscita ad utilizzare le risorse destinate all’emergenza Covid sia per il potenziamento dei reparti dedicati, sia per il reclutamento di nuovo personale. Nel dicembre scorso il Tavolo Adduce ha certificato per il 2020 una riduzione della spesa per il costo del personale. Il risultato è che non sono stati neanche coperti i posti vacanti in seguito ai pensionamenti. Le graduatorie sono ferme, i contratti non rinnovati, il precariato non stabilizzato, non si procede a concorsi.

Indennità Covid

In Calabria, unica regione, al personale sanitario non è stata ancora corrisposta l’indennità Covid, pur essendo stato firmato un apposito accordo con la Regione il 6 luglio scorso. Non si comprende poi che fine abbiano fatto le risorse aggiuntive previste dal Governo nel decreto Calabria, cioè circa 60 milioni all'anno per il triennio 2021-2023, e circa 15 milioni destinati all’emergenza Covid. Il ministro chiederà al Commissario Longo la predisposizione di un cronoprogramma per la finalizzazione di queste risorse sugli investimenti per il settore.

Il ministro Speranza

Il ministro Roberto Speranza ha assicurato che interverrà per l’erogazione dell’indennità Covid e, per quanto riguarda il reclutamento del personale sanitario, ha condiviso l’urgenza di un confronto con il commissario ad acta. Un confronto necessario, in relazione al piano del fabbisogno 2021-2023, ai fini della garanzia dei Lea e del recupero dei ritardi nei servizi per i cittadini, del funzionamento delle strutture ospedaliere e del sistema sanitario regionale in generale. Infine, il Ministro si è impegnato a chiedere l’intervento del Mef in relazione alle difficoltà riscontrate nella redazione dei bilanci, soprattutto nelle Asp di Cosenza e Reggio Calabria, per le quali va fatta un’operazione stralcio relativa ai bilanci degli anni passati.

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