La denuncia

Sanità, il chirurgo oculista: «Liste d’attesa infinite, calabresi costretti a migrare per operarsi»

Giovanni Tedesco, professionista in forze alla sede operativa Sacro Cuore iGreco Ospedali Riuniti: «Ad oggi 5000 pazienti in attesa in tutta la regione. Con il ridimensionamento del budget per le prestazioni la Calabria ha fatto 100 passi indietro»

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21 ottobre 2021
06:30
Il chirurgo oculistico Giovanni Tedesco
Il chirurgo oculistico Giovanni Tedesco

«Con il ridimensionamento del budget per le prestazioni chirurgiche oculistiche, imposto per circa il 55% (2 milioni e mezzo di euro in meno rispetto al 2020!), la Calabria ha fatto 100 passi indietro. Di fatto è stata incentivata la migrazione sanitaria»

È la denuncia del chirurgo oculista Giovanni Tedesco, professionista in forze alla sede operativa Sacro Cuore iGreco Ospedali Riuniti sottolineando come questi tagli rappresentino per la sanità territoriale e calabrese un autentico autogol dagli effetti boomerang. «Strutture private convenzionate che fino ad oggi presentavano liste d’attesa vicine allo zero, hanno già accumulato un elenco di prenotazioni notevole, destinato ad allungarsi di giorno in giorno e che difficilmente a gennaio 2022, potranno essere recuperati in tempi celeri. Al momento si parla già di 5000 pazienti in tutta la Calabria. Il paziente che necessita di essere operato con un urgenza si sarà spostato fuori regione, con una spesa extraregionale che supera quella che si sarebbe potuta contenere sul territorio regionale».


«Al Sacro Cuore nel 2020, nel clou della pandemia, in un regime di massima sicurezza e prevenzione, senza arrestare la corsa, sono stati effettuati tremila interventi, se non per l’intera regione, sicuramente per la provincia cosentina. Sono questi – spiega il chirurgo – numeri importanti che fanno capire quanto può essere fondamentale per la Calabria avere delle strutture che contribuiscono a contrastare i cosiddetti viaggi della speranza, oggi impensabili con i livelli che siamo riusciti a raggiungere. Dalle maculopatie alla cataratta, gli interventi più richiesti, dalle iniezioni intravitreali alla secchezza oculare, fino al distacco di retina. Tra questi interventi ce ne sono alcuni che hanno il carattere di urgenza. Chi si sente rispondere che potrà essere curato tra 10 o 12 mesi è chiaro che si rivolgerà altrove per non rischiare di avere conseguenze irreversibili».

«Questa situazione cozza anche con la cultura della prevenzione - conclude Tedesco - che piano piano sta crescendo tanto nelle famiglie per i bambini, quanto nei giovani, negli adulti e nelle persone anziane che spesso non ricorrono allo specialista ma si rivolgono al medico curante perché avvertono la sensazione di vedere una mosca volante (possibile rottura retinica che va diagnosticata in pochi giorni) o hanno gli occhi rossi e ricevono come indicazione, l’utilizzo di un collirio. Il glaucoma è tra le altre patologie silenti, che portano alla cecità che non vanno trascurate».

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