Emergenza senza fine

Tanto Covid e poco personale, Pronto soccorso dell’ospedale di Catanzaro in affanno

Al Pugliese Ciaccio carenza di medici e infermieri anche nei reparti di Rianimazione e Nefrologia. Molti in malattia a causa di Omicron 5, altri in ferie: difficile garantire adeguati livelli essenziali di assistenza (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
11 luglio 2022
18:13

Si preannuncia una lunga e calda estate sul fronte sanitario in Calabria. La stagione non è ancora entrata nel vivo che già la cronica carenza di medici e infermieri ha iniziato a manifestare i suoi drammatici effetti: da nord a sud i presidi ospedalieri sono in affanno con personale ridotto all'osso incapaci di garantire i servizi assistenziali. 

Mancano medici

La lista è purtroppo lunga: dall'unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell'azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia - che già a metà giugno ha alzato bandiera bianca rinviando a Lamezia Terme e Catanzaro l'esecuzione di interventi chirurgici - passando per il presidio ospedaliero di Polistena per lambire anche l'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro che conta carenze in numerosi reparti.


Vuoti d'organico

Solo per citarne alcuni, manca all'appello personale infermieristico e operatori sociosanitari nelle unità operative di Medicina d'Accettazione e d'Urgenza, nel reparto di Dialisi e Nefrologia e in Rianimazione. A metterlo nero su bianco è il sindacato Cisl Fp Magna Grecia che proprio questa mattina ha protocollato una nota indirizzata ai vertici dell'ospedale a cui si chiede di agire di conseguenza.

Niente ferie

«Si fa presente che la carenza di personale infermieristico, tecnico e operatori sociosanitari è diffusa anche in altre unità operative come peraltro è stato evidenziato dalle varie note dei responsabili delle strutture operative complesse» conferma il dirigente sindacale Antonio Curcillo che aggiunge come «in alcuni casi non si riescono ad assicurare le ferie estive e si riscontra un fabbisogno inadeguato di personale sanitario».

Covid in corsia

Non isolati i casi di personale costretto a rientrare dalle ferie o altri spostati con ordini di servizio da un reparto all'altro per colmare i vuoti d'organico. Ad aggravare quest'anno però il quadro già drammatico è la nuova ondata pandemica che non sta risparmiando neppure i sanitari. Il covid ha raggiunto le corsie ospedaliere e ulteriomente falcidiato gli organici già ridotti al lumicino. 

Personale stremato

A titolo d'esempio, due infermieri sono venuti meno nel reparto di Malattie Infettive, tre medici nel reparto di Ortopedia e Traumatologia, un infermiere in Neurochirurgia, un altro in Chirurgia e così via. Difficile in questo contesto non solo garantire ferie e riposo al personale stremato ma anche assicurare servizi assistenziali. Soprattutto gli ospedali hub diventano infatti luogo in cui convergono pazienti provenienti da ogni provincia, malati in fuga laddove i reparti si dimostrano incapaci di trattenerli sul territorio.

Misure straordinarie

Il presidente della Regione sul punto ha garantito di tenere aperte le interlocuzioni con Roma. Oggi pomeriggio è atteso al ministero dell'Economia e delle Finanze per discutere di misure straordinarie per consentire il reclutamento di medici e infermieri. 

Giornalista
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