Le preoccupazioni del delegato del Sindacato medici italiani dell’Asp di Catanzaro in vista dell’estate: «Pronto soccorso sotto organico, guardie mediche sguarnite e tempi biblici per l’emergenza/urgenza»
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
«Una nota canzone italiana degli anni 80 recita con vivissimo rammarico "l'estate sta finendo" per significare la sensazione di malessere che provoca la fine dell'estate, ovvero la stagione delle vacanze per eccellenza! Al contrario nel caso della nostra disastrata sanità i calabresi "pensano" con grandissima preoccupazione e vivissimo timore "l'estate sta arrivando"!». Lo scrive in una nota Saverio Ferrari, delegato provinciale Smi dell’Asp di Catanzaro.
«Ed infatti nonostante i continui proclami ed i video attraverso i quali il presidente e commissario Occhiuto (ben coadiuvato in queste performance dal dott. Miserendino dg di Azienda Zero) vorrebbe tranquillizzare i calabresi sulle condizioni della sanità sia ospedaliera che territoriale i fatti, l'amara e triste realtà dei fatti ne danno un quadro tutt'altro che idilliaco ed in alcuni casi terrificante!» prosegue il medico del 118.
«Pronto soccorso "ricchi" di medici cubani poco avvezzi alla lingua italiana – prosegue la nota – e sempre più "poveri" di medici italiani ormai demotivati e sfiduciati per le condizioni contrattuali e lavorative che sempre più spesso ne mettono a repentaglio anche l'incolumità fisica! Unità operative ospedaliere con personale medico ridotto all'osso o ampiamente sotto organico! Liste di attesa chilometriche impossibili da smaltire per cui i calabresi o trovano il classico santo in paradiso o rinunciano addirittura a curarsi!».
«Per quanto riguarda la medicina territoriale – aggiunge Ferrari – la situazione è oggettivamente ed inopinatamente peggiore, insostenibile! Guardie mediche sguarnite poiché oltre ad uno stipendio quasi ridicolo i medici sono costretti a lavorare in postazioni quasi fatiscenti, isolate e quindi spesso pericolose per le continue aggressioni ed ora "utilizzati" spesso e volentieri anche per coprire le falle del servizio 118!»
«Quest'ultimo nato come servizio di urgenza ed emergenza medica è ormai ridotto ad intervenire in tempi assolutamente non idonei, in alcuni casi biblici (qualche giorno fa a Lamezia in pieno centro cittadino l'ambulanza è giunta dopo circa 60 minuti dalla richiesta di soccorso!), quasi sempre senza medico a bordo ed ormai carente anche di infermieri ed autisti! Non riconoscere questa realtà drammatica ed addirittura minimizzarla – conclude il delegato Smi – è un gravissimo errore politico, e non solo politico!».