Da ieri al “Vittorio Cosentino” di Cariati c’è di nuovo uno striscione. Perché, dopo la lunga lotta per la riapertura, serve tenere la guardia alta per far sì quella lotta non sia stata vana. “In questo ospedale il personale lavora sotto organico. Stato di agitazione”, c’è scritto.

Ieri infermieri e operatori sanitari aderenti al sindacato Nursind hanno proclamato lo stato d'agitazione all'ospedale "Vittorio Cosentino" per protestare contro le carenze d'organico ormai diventate insostenibili.

A proclamarlo il sindacato Nursind, che ha contestualmente inviato la comunicazione al prefetto di Cosenza e al direttore generale dell’Asp di Cosenza, chiedendo un incontro. Vi si legge di una «costante emergenza organizzativa dovuta a carenza di personale» che colpisce, in particolare la rsa medicalizzata. E ancora di un’«informazione spesso tardiva e non preventiva di alcune modifiche dell’organizzazione dei servizi», di «assenza di un piano per le assenze improvvise» e «assenza di trasparenza in materia di mobilità interna e assegnazione sui presidi». Sono solo alcune delle motivazioni che, si specifica nel documento, «in caso di mancato accordo, porteranno alla dichiarazione di una o più giornate di sciopero».

«Mancano infermieri e personale di supporto – spiega il dirigente del Nursind Cosenza Nicodemo Capalbo –. Da un anno e mezzo a questa parte sto inviando note all’Asp per segnalare le carenze di organico. Il carico di lavoro sta portando a uno stress psicofisico negli operatori».

In particolare, sottolinea Capalbo, le criticità colpiscono la rsa medicalizzata, struttura che accoglie sia pazienti del territorio sia quelli che provengono dai presidi ospedalieri vicini: «In questo momento vi lavorano sei infermieri e sei Oss. Le linee guida Sidmi (la Società scientifica Italiana per la direzione ed il management delle professioni infermieristiche, ndr) indicano un operatore ogni 5 pazienti. Qui infermieri e oss lavorano con un rapporto di uno ogni 18 pazienti, facendo straordinari e non riuscendo neanche a fare, in questo periodo, le meritate ferie dopo un anno di sacrifici. E questo accade nella rsa così come nelle altre strutture».

Al pronto soccorso, per esempio, dove, nonostante qualche arrivo tra medici cubani e infermieri, ci sono solo tre operatori sociosanitari che, rimarca il sindacalista, «non riescono a garantire la funzionalità del futuro reparto così come dovrebbe essere». E poi al laboratorio analisi, dove gli infermieri che smontano dal pronto soccorso vanno a lavorare in straordinario. E al consultorio dove lavora un’unica ostetrica, nei poliambulatori e al servizio di neuropsichiatria infantile dove la specialista è presente solo una volta ogni 15 giorni mentre prima c’era tre volte a settimana.

«Le carenze, mi rendo conto, riguardano tutta Italia – precisa Capalbo – ma c’è da considerare una cosa: il piano assunzionale previsto per turn over, sostituzioni per malattia, pensionamenti, ferie non è stato messo a punto nonostante le sollecitazioni all’Asp».

Sollecitazioni che il Nursind continuerà a indirizzare all’Azienda sanitaria, «per gli operatori che lavorano facendo tanti sacrifici ma anche per i cittadini, perché anche per loro questa struttura deve essere potenziata e resa pienamente funzionante».

A spaventare è anche l’arrivo delle vacanze estive, che con rientri e afflusso di turisti a breve moltiplicherà sensibilmente il bacino d’utenza. Lo evidenzia Mimmo Formaro, esponente del gruppo delle Lampare, anche lui al “Vittorio Cosentino” per manifestare solidarietà ai lavoratori del presidio: «Non è possibile trovarsi di fronte all’ennesima estate con un organico sottodimensionato».

E poi c’è il nodo dei lavori per il nuovo pronto soccorso, che continuano a procedere a passo di lumaca. «Non sappiamo quando finiranno – dice Formaro –, sappiamo che ci sono altri finanziamenti ma a oggi questo è ancora un punto di primo intervento». Il riferimento è ai quasi 144mila euro previsti nella delibera dell’Asp di Cosenza di qualche giorno fa per “interventi di manutenzione straordinaria completamento area esterna”. Si tratta, come spiegato nel documento, di «interventi urgenti ed indifferibili (…) ritenuti assolutamente indispensabili» per scongiurare «l’interruzione dei servizi sanitari sia ospedalieri che territoriali» e garantire quindi la continuità delle prestazioni.

Nuovi soldi, nuovi interventi, ma i tempi della rinascita dell’ospedale di Cariati continuano a preoccupare. «Aspettiamo l’attuazione del Dca e non lo facciamo con le mani in mano perché presidieremo la struttura», dichiara l’esponente delle Lampare.

E aggiunge: «Quello che chiediamo alle autorità locali, partendo dalle amministrazioni comunali, è di fare attenzione a quello che accade al “Vittorio Cosentino” perché questa situazione non è più sostenibile. Tra poco saremo molti di più, i paesini del territorio si riempiranno e noi siamo ancora senza sanità. Serve il supporto di tutti».