Cinema

Gerace diventa set del film “Il mio posto è qui”, una storia di riscatto sociale nella Calabria degli anni ‘40

VIDEO | Le riprese della pellicola, la cui storia è scritta e co-diretta da Cristiano Bortone e Daniela Porto, sono cominciate nell’antico borgo della Locride da pochi giorni. Grande soddisfazione espressa dal commissario di Calabria Film Commission Anton Giulio Grande

di Tonino Raco
9 marzo 2023
16:43

Gerace apre le sue antiche porte al cinema e presenta al pubblico “Il mio posto è qui”, film prodotto da Orisa Produzioni con il sostegno di Fondazione Calabria Film Commission, Apulia Film Commission e Regione Lazio (Fondo Lazio Cinema International). La pellicola, le cui riprese sono cominciate nei giorni scorsi proprio a Gerace, è ambientata all'indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paesino nella Calabria rurale degli anni ’40 ed è scritta e co-diretta da Cristiano Bortone, vincitore, tra gli altri, del premio David Giovani ai David di Donatello 2007, e Daniela Porto, quest’ultima autrice anche del romanzo omonimo da cui nasce la storia e prossimamente edito da Sperling & Kupfer.

«Questo film nasce da un racconto che mi fece mia madre, anche lei calabrese - ha spiegato Daniela Porto - mi ha parlato della presenza di un uomo omosessuale in un piccolo paesino della Calabria, il quale si occupava di organizzare i matrimoni del paese, una sorta di wedding planner ante litteram. Mi sono immaginata l’incontro tra una giovane ragazza madre e appunto quest’uomo e che da questa amicizia potesse nascere una storia interessante di riscatto sociale».


Un film che vuole emozionare e che racconta stati d’animo dominati da sentimenti come l’amicizia, l’amore ma anche da ingiustizie cui i protagonisti devono far fronte. È la storia di Marta, ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo, omosessuale, conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”; un incontro dal quale nasce una profonda amicizia che porta la ragazza a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare il proprio posto nel mondo come donna.

Una storia di riscatto

«È una storia di riscatto femminile ma anche un film su un tema più universale che è quello di lottare per inseguire i propri sogni e la propria identità» ha sottolineato il regista Cristiano Bortone, che ha poi motivato la scelta di girare a Gerace: «Il paese ha mantenuto intatti molti degli elementi architettonici dell’epoca, grazie a Dio non hanno ristrutturato in maniera invasiva e quindi per noi è stato quasi un set a cielo aperto meraviglioso dove poter ricreare questa ambientazione anni ’40».

Interpreti principali sono Ludovica Martino, 26 anni e già volto apprezzatissimo del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni) e Marco Leonardi, attore (originario di Locri) dalla pluriennale esperienza cinematografica, diventato noto al grande pubblico per il ruolo di Salvatore nel film premio oscar di Giuseppe Tornatore Nuovo cinema paradiso, ha successivamente recitato in grandi successi come Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e, più di recente, in film molto apprezzati come Anime nere di Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi del Mondo di Ridley Scott.

Al via le riprese a Gerace

«Sono felicissimo di essere di nuovo in Calabria - ha commentato Leonardi - ogni tanto la Calabria mi chiama e io rispondo con tanta gioia, sono soddisfatto di questo progetto, ci troviamo a Gerace e facciamo vedere le bellezze della nostra regione e questo mi rende estremamente felice; poi interpreto il ruolo di Lorenzo, una persona meravigliosa che ha sofferto moltissimo le ingiustizie di un periodo storico molto difficile, una persona che con forza è riuscita a trovare la sua collocazione nella società nonostante a quel tempo non ci fosse spazio per l’emancipazione»

Prima volta su un set calabrese per Ludovica Martino, nei panni di Marta: «Il primo approccio con il personaggio è stato duro, io sono romana e chiaramente ho dovuto studiare per due mesi con il coach il dialetto stretto calabrese degli anni ’40. Poi ovviamente c’è tutta la narrazione di un tempo che io non ho vissuto e che posso solo immaginare, che ho studiato con fotografie e filmati. Ho però trovato subito una forte empatia con il personaggio e tanta verità nella storia che vive così piena di difficoltà. C’è sempre bisogno di raccontare queste storie, noi al cinema ci impegniamo sempre per creare dei confronti, delle discussioni grazie alle tematiche che portiamo; e questo film, secondo me, è necessario».

Presenti alla conferenza stampa tenutasi all’interno della sala consiliare del Comune di Gerace - oltre agli attori protagonisti, i co-registi e il piccolo Edoardo, di Siderno e al suo esordio sul set a soli 5 anni - il vicesindaco di Gerace Rudi Lizzi, l’assessore alla Cultura Salvatore Galluzzo (in collegamento da remoto) e il Commissario Straordinario di Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, il quale ha espresso grande soddisfazione per la produzione in scena a Gerace e per un progetto «da record» che vede attualmente la Fondazione impegnata nel finanziare ben 50 nuove produzioni nel corso del 2023 tra film, fiction, documentari e cortometraggi. Un investimento da oltre 7 milioni, segno di forte fiducia e di crescita per l’intero comparto professionale dell’audiovisivo calabrese. 

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