Sanremo, la “Musica leggerissima” vince sui monologhi pesantissimi

La quarta puntata della kermesse musicale più importante d'Italia tra canzoni e soliti discorsi sul ruolo delle donne. In attesa della serata conclusiva  

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di Carla Monteforte
6 marzo 2021
12:19

Meno uno. Manca poco e ci libereremo di Gio Evan che fa parte dei tre grandi misteri di Sanremo assieme alla Palombelli co-conduttrice e all’Amoroso, ancora una volta non in gara ma in qualità di super ospite (super ospite?!). Ma perché? E perché questa ossessione per i monologhi? La giornalista e conduttrice di Forum minacciava il suo dalla conferenza stampa della mattina. Una lectio sul ruolo della donna nella società, un angelo del tablet che quando non accudisce figli e nazione si riappropria in piazza del proprio utero come fece lei nei ribelli Settanta e per questo le ragazze di oggi dovrebbero ringraziarla. “Grazie Barbara!

Fortunatamente il peggio è passato: ed era questo. Andando alle good news, la stampa premia la “Musica leggerissima” di Di Martino e Colapesce (e così sia), seguiti da Maneskin (del resto sono i più belli), Willy Peyote e La rappresentate di lista. E fin qui ci siamo, anche perché scalano di metà classifica pure i Coma_Cose che dall’ultimo posto si ritrovano tredicesimi. Nella generale invece si riconferma Ermal Meta e Gaudiano trionfa tra i giovani.


Quelle che comunque vada il festival sarà un successo sono Orietta Berti, Arisa e La rappresentante di lista: le più amate dalle drag e dalla mitologica lobby gay che s’indigna dei siparietti imparruccati di Fiorello e si spacca su Achille Lauro tra acclamazione e accusa di “cultural appropriation”. E questa è. Sanremo unisce e divide su tutto per cui si riconferma fotografia perfetta del Paese. Un Paese dilaniato dal covid (positiva pure la Ventura), dalla crisi economica, da quella dei partiti e da un festival che chiude alle 2 e mezza del mattino nell’anno del boom di vendite di benzodiazepine. Unico medicinale curiosamente non presente nei ricettari dei cantanti, di cui la kermesse è un generico, e nella sua mission potrebbe quindi celare una guerra sotterranea a Big Pharma. Questo sì che sarebbe rivoluzionario (oltre che di grande attualità). Altro che parrucche! Roba da mandare in visibilio cospirazionisti e patrioti di QAnon, unici maschi en travesti non invitati all’Ariston.

Ma manca ancora una puntata ed il deep state di Amadeus potrebbe sorprenderci con effetti speciali: tipo Fiorello con la mantellina di Orietta che limona Ibrahimovic. Che poi è il vero pallino di tutte le ragazze, collegate su Raiuno non per ricevere emancipazione in pillole, ma per allenare la libido sui quasi due metri di attaccante.

Cari Ama, Fiore e autori tutti: sentitevi esonerati dalla guerra al patriarcato. A Sanremo, l’unico diritto che vogliamo rivendicare è quello di uscire dallo spam di Zlatan e criticare i vestiti in santa pace.

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