Musica e parole

Ainem, il rapper calabrese che le canta agli altri rapper: «Spacciare droga o sparare non ti rende forte»

VIDEO | Alfonso Muscarello si scaglia contro chi inneggia alla delinquenza e agli abusi anche nelle canzoni o finge di avere una vita che non ha: «Importa come sei, non importa mai come appari»

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di Francesca  Lagatta
17 gennaio 2024
22:15

Faccia da bravo ragazzo, niente orpelli e nessuna traccia di trasgressione. Ainem, nome d'arte di Alfonso Muscarello, 25 anni, prova a sgretolare il pregiudizio sul mondo del rap, che spesso ha fatto degli eccessi la sua virtù, e scaglia dall'arco una freccia anche verso i colleghi rapper, assicurando che non c'è niente di speciale nel maneggiare una pistola o ad abusare di alcool e droghe, a cui, alcune volte, i testi inneggiano. Ainem lo fa attraverso le rime del suo nuovo brano, "Inchiostro iroso", che sulle piattaforme digitali sta riscuotendo un discreto successo, soprattutto tra i giovani, che lo seguono in migliaia. «Il mio messaggio - dice il 25enne - è proprio quello di far capire alla gente, ai ragazzi, in particolar modo, che spacciare droga o sparare non ti rende forte o onnipotente». Anche perché l'effetto emulazione è un rischio che si cela sempre dietro l'angolo.

La chiave è essere sempre sé stessi

«Importa come sei, non importa mai come appari», è una delle prime strofe della canzone, che è un invito a rimanere sempre sé stessi e a lasciar perdere eccessi e sensazionalismi. Il videoclip della canzone, realizzato dal videomaker Luca Rizzo e disponibile sulle piattaforme digitali, è stato girato per le stradine di Santa Domenica Talao, il piccolo paesino dell'entroterra cosentino dove il 25enne è cresciuto e vive tuttora. È proprio da qui, nella cameretta della sua casa nel cuore del centro storico, che Alfonso compone i versi delle sue canzoni, canta il suo dissenso in rime e sogna un futuro in grande.


La difficile vita di un artista

La strada, però è tutta in salita. «Per puntare in alto in questo campo - dice ancora Ainem - servono tanti soldi, troppi». Occorre trovare sponsor e investitori, che non sempre arrivano. «Tanti giovani non riescono ad andare avanti, perché non hanno alcun appoggio». Il solito copione che si ripete quando si invadono i confini dell'arte. Ma Alfonso, pardon, Ainem, non ha alcuna intenzione di mandare tutto all'aria. «Io continuerò a fare rap, questa passione non posso spegnerla». E, se possibile, vorrà continuare a farlo nella sua terra, ovviamente rimanendo sempre sé stesso: un giovane con la testa sulle spalle che non ha bisogno di invocare armi e droghe per mostrare al mondo il suo talento.

 

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