Morirono sepolti da una frana sull'A2, nasce “Sulla strada dei sogni”

Si tratta di uno spettacolo di danza dedicato a Danilo Orlando e Nicola Pariano. L'incasso sarà devoluto al reparto di oncologia pediatrica dell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

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21 gennaio 2019
13:24

25 gennaio 2009. Dieci anni. Sono quelli passati dalla tragica morte di Danilo Orlando e Nicola Pariano che, a bordo un van, insieme ai loro amici e compagni facevano ritorno da una partita di calcio a 5 amatoriale. Purtroppo loro a casa non ci sono mai arrivati. Mentre percorrevano l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, tra gli svincoli di Rogliano e Altilia una frana ha investito il loro mezzo seppellendolo sotto una letale montagna di fango. A dieci anni di distanza il Catanzaro club Danilo Orlando, nato per ricordare una delle passioni della vittima più giovane della tragedia ha deciso di dare vita ad un evento che sia all'insegna del ricordo ma anche dell'insegnamento. Nasce così "Sulla strada dei sogni" uno spettacolo di danza appositamente ideato e messo in scena grazie alla preziosa collaborazione dell'accademia di danza Arte Danza.


L'intera accademia diretta dal maestro Giovanni Calabrò presterà gratuitamente la propria arte per dare vita ad un momento di memoria e ricordo attraverso il ballo. Lo spettacolo si svolgerà domenica 27 gennaio alle ore 19 al teatro Politeama. L'incasso sarà devoluto al reparto di oncologia pediatrica dell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e sarà possibile acquistare i tagliandi di ingresso dal 22 gennaio attraverso il circuito telematico Vivaticket o presso il punto vendita Ricevitoria Rotundo in via della Stazione di Catanzaro Lido.



«Sono trascorsi dieci anni ma nulla riesce a lenire il dolore per la perdita di un figlio - ha affermato Vitaliano Orlando, papà di Danilo e presidente del sodalizio, nel commentare l'iniziativa - La cosa che fa più male è assistere ancora oggi tragedie in cui restano vittime persone, che hanno la sola sventura di percorrere strade che non sono sicure, e che per queste tragedie, pare non debba mai esserci una giustizia terrena che condanni i colpevoli. Ricordare i nostri cari è un modo per tenere non solo vivo il ricordo personale, ma per riaccendere una luce su eventi che non devono più ripetersi e lo vogliamo fare regalando alla città un momento di spettacolo e al contempo sostenendo una realtà sanitaria cittadina. I ricordi sono come i sogni aiutateci per un attimo, a sognare che tutto questo non sia successo veramente».

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