Arbitri, esordio in Can per il reggino Francesco Cosso: sorride l’Aia Calabria

Il 33enne fischietto calabrese ha fatto il suo debutto in Benevento- Spal, assistito da Domenico Rocca di Catanzaro e dal quarto uomo Federico Longo di Paola

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di Danilo Colacino
16 agosto 2021
17:30
L’arbitro reggino Francesco Cosso (Foto Getty Images)
L’arbitro reggino Francesco Cosso (Foto Getty Images)

Le nuove leve dell’Aia calabrese di alto livello fanno ben sperare per il futuro della categoria nella regione che ha per presidente del Cra il paolano Franco Longo, capostipite - per così dire - di una famiglia già capace di raggiungere la serie A con la bandierina in mano poi superando le cento presenze da assistente grazie a Salvatore, e che ora, però, vorrebbero magari vedere un membro della famiglia approdare alla Can con il fischietto in bocca o raggiungere l’internazionalità. Speranze riposte in Federico che al quint’anno di C avrà in teoria l’ultima possibilità di giocarsela per il salto nella massima categoria.

Sabato scorso, intanto, ha fatto da quarto uomo al debuttante corregionale alla Can Francesco Cosso di Reggio in un Benevento-Spal valido per i 32esimi di Coppa Italia. Partita strana che ha tenuto a battesimo il 33enne arbitro della città dello Stretto, costretto a prendere un paio di decisioni determinanti per l’esito finale (in particolare la seconda) proprio nelle primissime battute del match e soprattutto a pochi secondi dal termine dei tempi supplementari. In entrambi i casi il “problema” era ravvisare due calci di rigore cosiddetti televisivi, considerata la venialità dei falli commessi in area. Ma le on field review (revisioni al monitor delle azioni sospette) “imposte” dal Var Luigi Nasca di Bari hanno orientato il corso dell’incontro, che altrimenti si sarebbe definito ai tiri dagli undici metri. Un bel battesimo del fuoco per il direttore di gara reggino, che all’atto della promozione ha peraltro ricevuto i complimenti anche del prefetto e già questore di Milano, il reggino Marcello Cardona, circa 30 anni fa esordiente in A alla stessa età di Cosso.


La Calabria dell’arbitraggio in terra sannita si è tuttavia messa in mostra anche con il giudice di linea numero uno, quello operante davanti alle panchine, Domenico Rocca. Origini vibonese per lui, che però ormai da tempo è iscritto alla sezione di Catanzaro. Mimmo - come viene confidenzialmente chiamato da colleghi e amici - dei tre conterranei in campo avantieri è di sicuro il più esperto, essendo alla Can da qualche stagione e venendo considerato uno degli elementi top fra i più promettenti del ruolo. Un guardalinee, come si diceva nel passato, che potrebbe persino essere nominato internazionale. E che per giunta al Ciro Vigorito ha tenuto a bada anche l’allenatore beneventano Fabio Caserta, manco a dirlo calabrese di Melito Porto Salvo.

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