Il primato

Bomber Angelo Ricca senza limiti, il debutto in Eccellenza con l’Usd Scalea a 68 anni: «In campo ringiovanisco»

VIDEO | Nel 2018 il calciatore originario di Diamante aveva conosciuto la ribalta nazionale per essere diventato l'atleta in attività più anziano d'Italia. Ora conquista un altro invidiabile primato 

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di Francesca  Lagatta
13 maggio 2024
21:30

Se la vita di Angelo Ricca fosse il personaggio di un film, sarebbe certamente "Benjamin Button", l'uomo nato dalla penna di Francis Scott Fitzgerald, che con il passare del tempo anziché invecchiare ringiovanisce. Perché il calciatore di Diamante, a quasi 70 anni, non solo continua a correre sui campi di calcio facendo invidia ai suoi colleghi con un terzo dei suoi anni, ma continua a infrangere record su record. E di attaccare le scarpette al chiodo non se ne parla nemmeno. Quando indossava la maglia dello Sporting Maierà, squadra di terza categoria, Ricca era già balzato agli onori della cronaca per essere diventato il calciatore in attività più anziano d'Italia. Ora ha buttato giù l'ennesimo tabù agguantando un altro primato: l'esordio in categoria d'Eccellenza con l'Usd Scalea 1912 alla bellezza di di 68 anni.

Una carriera lunga 55 anni

Il debutto è avvenuto allo stadio Renda, che ha ospitato la partita tra il Sambiase e l'Usd Scalea 1912, tra gli applausi scroscianti del pubblico tifoso di una e dell'altra parta e gli sguardi di ammirazione dei colleghi in campo. Alcuni dei quali con vent'anni ancora da compiere. Ma per lui, che si sente ancora un ragazzino, è tutto nella norma. Il segreto sarà forse nella costanza o in una passione sconfinata, fatto sta nemmeno che quest'anno bomber Ricca ha festeggiato il suo 55esimo anno consecutivo di tesseramento e le oltre 1.200 presenze sui campi di calcio. Numeri da far rabbrividire anche Cristiano Ronaldo, con cui si contende il primato dei gol segnati in carriera.


Centrati tutti gli obiettivi

La sua lunga storia d'amore con il calcio comincia un giorno del 1970, in cui indossa, per la prima volta, la divisa della squadra Juventina di Diamante. Poi passa al Praia, di cui rimane una bandiera per vent'anni, per poi fare il giro di tutto il Golfo di Policastro, da Sapri a Maierà, militando in tutte le categorie, fino alla serie D. Nel 2018, a 63 anni, conoscre la fama e la ribalta nazionale per essere diventato il giocatore italiano più anziano e da allora continua a inanellare un successo dopo l'altro. Due settimane fa, centra l'ennesimo obiettivo della sua carriera: giocare in Eccellenza.

Il sogno avverato

«A questo punto sì, penso di essere una leggenda». Scherza Angelo Ricca, quando lo incontriamo sul lungomare di Diamante, dove vive con la famiglia, per chiedergli un commento su questo suo ennesimo traguardo. «Vorrei dire grazie allo Scalea Calcio e anche al mister Gregorace, un grande allenatore, preparatissimo, che merita altri palcoscenici. Lui mi ha dato l'opportunità di debuttare in Eccellenza e mi mancava. Ora il mio sogno si è avverato». In tempi più remoti, il passaggio in serie D avveniva con la vittoria in Promozione, la categoria di Eccellenza non esisteva ancora.

Un piccolo rammarico

Il debutto, come dicevamo poc'anzi, è avvenuto con la maglia dello Scalea e non con quella della squadra del Praia (anch'essa nel campionato di Eccellenza), dove ha militato dal 1971 al 1979. «In realtà ci eravamo sentiti con il presidente del Praia. In quel momento lui si trovava fuori e mi ha detto che ne avremmo riparlato al suo rientro». Ma quella telefonata non è più arrivata e Ricca ha preso accordi con la società dello Scalea, che lo ha accolto a braccia aperte. «Ho trovato una società sera e dei compagni fantastici -ci dice -. Saverio Gregorace è un grande mister».

Passione senza fine

Va bene l'amore per lo sport e l'entusiasmo, ma la forza fisica per reggere il confronti con i suoi compagni, da dove arriva? A quanto pare dalla costanza. «Non salto mai un allenamento con la squadra, mi alleno anche sotto la pioggia - confessa con fierezza -. Poi torno a Diamante, ho la scuola calcio dei bambini, mi alleno anche con loro. Ancora oggi c'è sempre qualcuno che mi chiede chi me lo faccia fare. Ma per me il calcio è vita, quando entro in campo ringiovanisco».

Smettere? No, grazie

Ma ora che anche il sogno di debuttare in Eccellenza si è avverato, sarà per caso arrivato il momento di smettere? «Veramente non ancora non ci ho pensato», risponde, quasi stupito per la domanda. Ma non è escluso che l'agognato momento, però, possa arrivare con il nuovo anno. «Vedremo. Ho raggiunto tutto quello che volevo raggiugere». Per il momento l'unica certezza è che a settembre si ricomincia.

Nessun rimpianto

Nonostante la passione smisurata e un talento indiscutibile, Ricca, però, non ha mai giocato nella massima serie. «In realtà sono contentissimo della mia carriera, il calcio mi ha dato tutto». E si è preso tutto il suo tempo, ma all'infuori del lavoro, perché Ricca nella vita ha saputo guadagnarsi anche il cosiddetto "posto fisso" come collaboratore scolastico e ha passato tutta la vita a trovare un equilibrio tra il dovere e il piacere. «Non mi lamento affatto di come è andata. A dire il vero ho avuto l'opportunità di approdare altrove, anche in serie C, soprattutto al fianco del mister Gagliardi, Acireale, Novara, Cosenza, Afragolese. Però non mi lamento, perché reputo che mia carriera calcistica sia stata più che soddisfacente». E a quanto pare non è ancora finita.

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