Un'altra stagione è ormai ai titoli di coda e, come ogni anno, si porta dietro liete sorprese e cocenti delusioni. Anche quest'anno agrodolce è stato il bilancio delle principali squadre calabresi, in attesa dei play off e dei (ancora possibili) play out.

In Serie B viaggiano su due binari opposti Catanzaro e Cosenza, mentre in Lega Pro (girone C) il Crotone si appresta ad affrontare il suo play off da quarto classificato e dunque con il vantaggio del piazzamento.

La stagione di Catanzaro e Cosenza

Prima di focalizzare l'attenzione sul calcio giovanile regionale è mister Raffaele Guardia, attuale tecnico dell'Asd Andreoli Under 17, a fare il punto. Ecco innanzitutto il suo pensiero sulle due calabresi attualmente militanti nel campionato cadetto: «Per me il campionato del Cosenza rimane un mistero. Solo presidente, società e calciatori possono capire le motivazioni di questa stagione fallimentare. Anche perché a inizio campionato abbiamo visto una squadra che era partita molto bene, e anzi meritava qualche punto in più. Poi è stata una dèbacle partita dopo partita. Spero ancora sempre nell’ennesimo miracolo salvezza, ma perdere la categoria sarebbe un danno enorme per la città e per tutta la provincia. Quanto al Catanzaro, invece, dopo una partenza a rilento dovuta al cambio tecnico e di alcuni giocatori, ha disputato un campionato in crescendo trascinato da un Iemmello che in questa categoria fa la differenza. Purtroppo hanno inciso sulla griglia play off i 18 pareggi che finora la squadra ha conquistato. Certamente da calabrese mi auguro che già quest’anno possa raggiungere la massima serie, ma per come il presidente Noto ha strutturato il Catanzaro, il prossimo anno sarà una delle dirette pretendenti al titolo».

E ancora: «Quella catanzarese è una struttura societaria che ha fatto la differenza non solo negli anni passati ma anche quest’anno». Tra i tanti protagonisti del campionato cadetto, uno in particolare ha per Guardia un qualcosa in più: «Sicuramente Michele Collocolo che ho avuto l’onore di allenare per pochi mesi In Lega Pro. Giocatore strutturato molto bene fisicamente, forte sulle prime e seconde palle e anche con il fiuto del goal grazie ai suoi inserimenti. Merita stima come uomo e come calciatore».

Buon campionato per il Crotone

Altra buona annata del Crotone che ha chiuso la stagione al quarto posto in classifica e adesso si appresta ad affrontare i play off: «La squadra del presidente Vrenna - continua Guardia - a mio modesto parere ha disputato un grande campionato, offrendo un gioco propositivo fatto di intensità e qualità che difficilmente si vede in Lega Pro, merito questo dei giocatori e di mister Emilio Longo».


Play off per il club pitagorico dunque, ma con Guardia che non è propri d'accordo sulla post season in Lega Pro: «Per questa categoria abolirei i play off. Non ha senso allungare ulteriormente la stagione e portare ulteriori spese alle società, anche perché si tratta di un vero e proprio mini torneo. Limiterei alle prime tre e alle ultime tre sia promozioni che retrocessioni».

Puntare sui giovani 

Mister Guardia, inoltre, rientra anche tra le figure più competenti per quel che riguarda il calcio giovanile. Proprio su quello regionale il tecnico pone la sua attenzione: «Siamo ancora molto indietro soprattutto per la mancanza di strutture. Il nostro calcio, rispetto a quello estero, punta molto poco sui giovani per paura che questi ultimi, per usare un gergo calcistico, possano bruciarsi precocemente. Questa però non è una scusa che si può accettare perché il calciatore deve essere messo in campo, introducendolo gradualmente attraverso diverse e precise tappe».


Più fiducia nelle nuove promesse insomma, e in tal senso il tecnico propone anche una piccola rivoluzione sul regolamento nei dilettanti: «Abolirei la regola degli Under perché sono convinto che se un giocatore è bravo allora gioca senza problemi. In un calcio sempre più in crisi, anche quello dilettantistico, una squadra che punta a vincere il campionato ha inevitabilmente maggiori spese, ed è per questo che in rosa deve avere quanti più giovani validi possibili. Sulla formazione di questi ultimi serve un lavoro capillare, sia in base alla loro categoria che in base alla loro età».