Il club napitino sta seguendo le piste che portano ai due profili. Il centravanti ritroverebbe il suo omonimo in panchina
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Il calciomercato estivo inizia a entrare nel vivo, tra trattative e possibili scenari che potrebbero rivoluzionare le strategie di molte squadre. C'è tanto movimento tra le squadre dilettantistiche dei principali campionati dilettantistici (Eccellenza e Promozione) e tra quelle che risultano essere più attive c'è l'Asd Pizzo, neopromossa la prossimo campionato di promozione B, categoria ritrovata dopo più di sessant'anni e proprio per questo non intende sfigurare.
Asd Pizzo, due obiettivi
Il club napitino ha già iniziato a programmare la costruzione dell'organico, soprattutto dopo gli annunci del nuovo tecnico Diego Surace e del nuovo direttore sportivo Francesco Pascale. Inutile dire che il mercato sarà di primissimo piano con obiettivi di spessore come i già noti Salvatore Piccolo, Gabriele e Alessio Macrì o Costantino Chiarello tutti pupilli appunto del neo-mister ex Capo Vaticano. Non è finita qui perché nel mirino ci sarebbero anche altri profili di spessore e, negli ultimi giorni, due nomi hanno alzato le loro quotazioni: Franco Da Dalt e Diego Surace. il primo, rinomato giocatore argentino nel panorama calabrese per il suo passato anche in squadre professionistiche. I contatti con l'eclettico terzino ci sono e sono costanti, anche se non c'è ancora nulla di ufficiale. Certo è che un suo ingaggio andrebbe ad innalzare di parecchio l'esperienza e la qualità dell'organico, senza dimenticare la leadership. L'altro nome, appunto, è quello di Diego Surace omonimo del nuovo tecnico del club che ha già avuto ai tempi del Capo Vaticano, dove il centravanti arrivò in cima alla classifica marcatori insieme a Bruzzaniti. Con il tramonto calcistico del Malvito, squadra dive quest'anno ha militato, il centravanti di origine vibonese potrebbe sposare la causa napitina, riabbracciando anche il suo omonimo nonché cugino e con il quale ha vissuto una stagione indelebile con il Capo Vaticano. Anche in questo caso i nodi da sciogliere sono tanti (soprattutto per questioni logistiche) ma non sono insormontabili.