Crotone, contro il Messina ancora linea giovane: così mister Longo rivendica il nuovo progetto rossoblù
VIDEO | In conferenza l’allenatore dei pitagorici non si nasconde dietro le indisponibilità e rilancia sul buon lavoro fatto finora: «Non commentiamo i risultati, ma le prestazioni»
Mister Emilio Longo si siede in conferenza stampa pre Crotone Messina, consapevole che moltissimo è già cambiato rispetto a poco più di un mese fa quando la sua squadra era ancora da assestare definitivamente, ma approcciava alla prima ufficiale stagionale, forte di buone amichevoli ed un clima comunque positivo, nonostante le ultime stagioni deludenti a guida Modesto, Marino, Lerda e Zauli con, in mezzo, la breve, quanto disastrosa, avventura di Baldini.
Il nuovo allenatore aveva già infuso speranza ed aspettative poi confermate con la vittoria proprio contro il Messina in Coppa, anche se striminzita, il successivo turno a Catania, perso solo ai rigori e, soprattutto, dopo la prima di campionato vinta, convincendo, contro l’Altamura.
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Oggi, invece, ci sono da digerire due sconfitte consecutive (in trasferta contro la Cavese ed in casa contro il Trapani), e un avversario, l’Acr Messina sempre a guida Modica, che ha sei uomini in più a disposizione, rispetto a quella gara vinta dai pitagorici in Coppa: il portiere Krapikas, i difensori Rizzo e Salvo, che era out all’epoca, il centrocampista Petrucci e gli attaccanti Luciani e Cominetti.
Il Crotone, rispetto ad agosto, ha invece tesserato, tra i possibili titolari, il fantasista albanese Aristidi Kolaj, ex Pescara, ed il difensore Nicolò Armini, tornato subito utile, prelevato dal Potenza solo l’ultimo giorno utile di mercato. Oggi gli squali devono oltretutto guardare dal basso in classifica i messinesi, senza poter far conto, nuovamente, su Tumminello (ancora squalificato) e su Gomez e Vinicius ancora acciaccati. E, senza ancora Di Pasquale e Stronati, Longo ha già il suo da fare sulla possibilità di cambiare qualcosa, eventualità non remota. Ma ancora siamo ad inizio stagione e, così come vale per l’attualmente delusissimo Avellino, c’è tempo per le prime sentenze.
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«Per continuare ad essere onesti, ho visto criticare solo gli aspetti negativi legati ai risultati - ha subito premesso l’allenatore rossoblù nella conferenza pre sfida al Messina, ribadendolo poi più volte – assieme alla società abbiamo ribadito che il progetto che si voleva rilanciare, era quello di tornare a puntare sui giovani senza l’assillo delle vittorie».
Anzi, ribadendo che, dal punto di vista della prestazione, contro un fortissimo e quotatissimo Trapani «la squadra ha tirato più volte ed ha marcato un possesso che non ci ha visti demeritare, anche rispetto alle altre uscite». Poi ha anche dato un’anticipazione: «Proprio a suffragare che dobbiamo tornare ad essere leggeri come nella prima gara, ci saranno novità per inserire ancora più elementi, tra quelli più giovani - sottolineando anche che non è per una questione di demeriti personali, anzi - noi così dobbiamo continuare a pensare che il lavoro ed il coraggio pagano sempre, ovviamente ancora di più quando gli automatismi potranno garantire maggiore continuità, soprattutto durante la gara».
Andando anche ad approfondire che è indubbio che qualche problema fisico contingente, abbia influito sulla gestione atletica delle singole gare, mister Longo ha rivendicato il diritto a poter scontare l’inizio di un progetto diverso ma che ha già, dalla sua, la chiarezza tattica condivisa dall’intero gruppo: «Forse avrei dovuto dimostrare ancora di più coraggio come quello che richiedo - ha sostenuto Longo - se avessi dato più minuti ai nuovi, avrebbero, forse, pagato meno in termini emotivi, ma all’inizio pensavo fosse corretto dare quanta più esperienza possibile; e ci tengo a sottolineare che, comunque, parliamo di dettagli nella gestione della gara, piuttosto che della prestazione che avrebbe meritato almeno il pareggio, contro un Trapani che non ha mai nascosto le ambizioni di una rosa di assoluto livello».
Ovvio che mister Longo abbia reso chiaro e, giustamente, rivendicato il tempo adeguato per poter mettere a punto un assetto che comunque fa a meno di giocatori importanti, rassicurando anche rispetto alle sue partenze durante i primi anni: «Sia in Basilicata due anni fa, come nelle altre piazze dove ho allenato, le partenze hanno marcato qualche incertezza di punti – ha rammentato – ad esempio a Picerno dopo 10 giornate due anni fa, eravamo ultimi con 7 punti, finendo sesti e portando una piccola realtà per la prima volta nei play off».
«Così come voglio ribadire che questa piazza blasonata - con un altro ragionamento ribadito più volte - non ha affatto il desiderio di mettere da parte ambizioni, piuttosto di programmarle e consolidarle, attraverso una prima stagione di costruzione».