Il primo cittadino è sostenitore accanito delle Aquile ma si dice dispiaciuto per il divieto imposto ai tifosi rossoblù, che non saranno al Ceravolo per il match. Il plauso alla proprietà del club e la soddisfazione per il mantenimento della categoria
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Rispetto ai suoi predecessori (Olivo ed Abramo quelli più vicini nel tempo), l'attuale sindaco di Catanzaro è anche tra i più sfegatati sostenitori della squadra di calcio. Di conseguenza la partita interna di domenica prossima contro il Cosenza è vissuta anche a Palazzo De Nobili in modo particolare, anche in questo secondo torneo consecutivo dopo il ritorno in Serie B.
Un luogo magico che non dev’essere proibito
«Ci andrò vado da tifoso più che da sindaco - ammette Fiorita - lo stadio per me resta un luogo magico. Di sicuro avrò un po’ di rammarico, come ho detto già per l'andata, perché il calcio è uno spettacolo che vive anche dalla presenza dei tifosi e a me dispiace moltissimo che questo derby, come già accaduto qualche mese fa, non avrà la presenza di tutte e due le tifoserie. Come ogni tifoso avrò tante speranze, tante preoccupazioni, ed i miei riti scaramantici».
La famiglia Noto ha avuto ragione
«Dove dovrà vincere il Catanzaro? Credo che sarà una partita dura, che verrà vinta non soltanto con le gambe, non soltanto con i gesti tecnici, ma anche con la testa». Lo squilibrio di classifica è molto evidente, ma il Catanzaro arriva dalle quattro sberle di Cremona, come l'anno scorso, e c'è l'assoluta esigenza di riprendere un cammino che fino adesso è a dir poco esaltante. «Intanto dobbiamo dire che questa stagione è andata finora oltre le aspettative. Ha avuto ragione la famiglia Noto a puntare su mister Caserta, la Serie B oggi è messa in sicurezza e quindi noi dobbiamo essere contenti».
La scelta della bilancia
Facciamo un gioco: c’è una bilancia con due piatti in equilibrio e su uno c'è la vittoria del derby, sull'altro la finalissima play-off, quale sceglie? «La finalissima play-off, ovviamente – fa Fiorita dopo una sonora risata – ma senza alcun dubbio, il derby è una partita bella ma resta sempre una partita. Tutti insieme dovremmo fare uno sforzo per riavvicinare le due città, che sono vicine in tante cose e che insieme possono trainare la regione, che è una cosa molto più importante di una partita di pallone».