Serie C

Crotone, fuori rosa Gigliotti e D’Errico. Il presidente Vrenna punta il dito contro i calciatori

Sibillina la nota della società pitagorica dopo l'ennesima sconfitta in campionato che ha deciso per provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni tesserati

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di Procolo Guida
13 marzo 2024
09:28
Gianni Vrenna, Silvio Baldini e Raffaele Vrenna
Gianni Vrenna, Silvio Baldini e Raffaele Vrenna

C come Crotone Calcio, come Caccia alle streghe e come Compassione. È dall’aprile di due anni fa, che la Crotone nel pallone si autoflagella perché la serie C è un inferno indegno, almeno per molti, a nostro avviso troppi! Ieri pomeriggio il presidente Gianni Vrenna ha sferrato una saetta con un comunicato sibillino: «Nel calcio si può vincere e perdere, ma è doveroso fare tutto il possibile, fino all’ultimo minuto dell’ultima gara utile, per inseguire il nostro obiettivo, perché pensiamo di aver messo ancora una volta i nostri calciatori e gli allenatori che si sono succeduti – con tutte le difficoltà date da una categoria a tratti iniqua per come è concepita – nelle migliori condizioni per competere. Se qualcuno dimostra di non crederci fino in fondo o di non porsi totalmente a disposizione per superare i limiti, propri e della squadra, pur non mettendone in discussione il valore umano, risulta purtroppo in questo momento non utile al progetto».

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Seguono voci e conferme interne di un inizio di epurazione con capitan Gigliotti e l’appena rientrato D’Errico fuori rosa, primi colpevoli dell’ennesima debacle interna che ha portato, con l’arrivo di mister Baldini che ha sostituito Zauli in panchina, tre sconfitte in 4 gare di cui le due interne dove si sono presi 3 goal da Giugliano e Latina, non proprio le corazzate del girone, quando a Lamberto Zauli si contestò i pareggi contro Sorrento, Benevento, Picerno e Taranto dopo uno degli harakiri a Cerignola. In questi due anni, dalla doppia retrocessione da A e B, che combaciano con il ritorno del figliol prodigo Raffaele Vrenna Junior dall’esilio di Vercelli, si è prima liquidato Ursino dopo 27 anni di miracoli, si sono succeduti due direttori sportivi diversamente “inutilizzati” e ci si è affidati alle guide tecniche di Lerda, tre diverse versioni di Zauli, ed ora Silvio Baldini che non è certo un personaggio banale.


Si è persa la sfida col Catanzaro che ha volato lo scorso anno, si è ribadita la volontà/necessità di ridimensionare progetti ed obbiettivi per poi presentare una altalena di chi dovesse metterci la faccia tra padre (padrone) e figlio (generale) con quattro campagne di calcio mercato che non hanno mai saputo disegnare un progetto a media scadenza. Siamo certi che la dimensione di una categoria diversa da quella della serie C debba essere metabolizzata solo da una tifoseria che non ha mai riempito il “nuovo” Ezio Scida nemmeno nella seconda (ancora più) incredibile cavalcata tra B ed A di Stroppa se non contro Juve ed Inter? Siamo sicuri che la compassione è sentimento da mettere in campo solo nei confronti di mister Silvio Baldini?

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