CROTONE | Caso Chievo, riammissione: in attesa della sentenza parla l’avvocato Pittelli

Insieme al collega Elio Manica assiste il club pitagorico chiamato come parte interessata nel presunto scandalo “plusvalenze” legato alla società clivense. Spiegati i motivi di colpevolezza

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di Alessio Bompasso
19 luglio 2018
19:55

L’attesa è tanta. A Crotone come in tutta la Calabria. Il calcio di casa nostra aspetta con ansia il verdetto che potrebbe spalancare al club pitagorico le porte della riammissione in serie A. Lo ha confermato anche Giancarlo Pittelli, uno dei due legali insieme ad Elio Manica, che assiste il club rossoblù.


«Non riesco proprio ad immaginare una sentenza di proscioglimento per il Chievo
ed i suoi legali rappresentanti! – commenta – La prova delle gravissime violazioni consistenti nella sistematica mistificazione dei bilanci societari è consacrata nei documenti contabili e verificata alla stregua di ineccepibili accertamenti tecnici disposti ed eseguiti dalla Procura Federale.


Si tratta di pratica consueta per il Chievo che solo ammettendo le proprie responsabilità è riuscito nel recente passato, a scongiurare una pena molto severa attraverso il patteggiamento. Allora c’è da dire che la falsificazione sistematica dei bilanci societari è la consuetudine amministrativa della società Chievo! Questa volta, però, la dirigenza veneta si trova una controparte, il Football Club Crotone, che non è disposta ad acquietarsi davanti ad un’eventuale pronuncia assolutoria. A parte le conseguenze inevitabili sul piano penale: perchè davanti al giudice penale la società sarà chiamata a rispondere inevitabilmente del falso in bilancio attuato attraverso la ipervalutazione di ignari calciatori dal valore di mercato pressocchè nullo. Le questioni procedurali sollevate dalla difesa del Chievo altro non rappresentano che il tentativo di spostamento dell’attenzione da una vicenda che, nel merito, non trova alcuna giustificazione. Sono, poi, destituite di fondamento stante il tenore chiarissimo della norma che affida alla Procura Federale l’attribuzione dei termini per l’espletamento di eventuali audizioni degli incolpati. Prosciogliere il Chievo costituirebbe un messaggio straordinariamente negativo per il calcio italiano anche al cospetto di quello internazionale e renderebbe un’immagine inquietante di impunità per chi viola sistematicamente le norme in materia economica a dispetto di quelle società, come il Crotone, attente alla redazione di bilanci veritieri e trasparenti. Il mantenimento del Chievo nella massima serie costituirebbe un reale vulnus per la regolarità sostanziale del prossimo campionato di calcio: uno dei contendenti ha barato ripetutamente usurpando, nei fatti, una posizione che non gli spetterebbe.

La sanzione, sono certo, sarà irrogata nella misura richiesta dalla Procura federale e conterrà i crismi della effettività e della afflittività solo se sarà irrogata con riferimento alla stagione agonistica 2017/2018. Abbiamo fiducia nella Giustizia Sportiva che ha dato segni, anche nel recente passato, di grande equilibrio, di rigore e di assoluta imparzialità».

Giornalista
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