Juvenilia Roseto, il presidente Bruno pronto a lasciare: «La passione non basta a reggere il peso di un campionato»
Troppe le difficoltà economiche per il massimo dirigente della società cosentina che spiega: «Non può gravare tutto solo su una cerchia ristretta di persone. Questa squadra è patrimonio dell'intera città»
A pochi giorni dalla conclusione del campionato di Promozione girone A, il presidente della Juvenilia Roseto, Antonio Bruno, potrebbe anche lasciare. Nelle parole rilasciate al nostro network, lo stesso massimo dirigente evidenzia quanto gravi sul futuro la difficoltà economica riscontrata soprattutto nelle ultime due stagioni.
«Forse è giunto il momento di riflettere seriamente per il prossimo futuro – il primo pensiero del presidente Bruno -, il campionato, da poco alle spalle, ha lanciato chiari segnali, non posso far finta di non avvertirli. La passione che ogni anno mi incoraggia a resistere – continua con espressione soddisfatta ma preoccupata - viene minata oggi da una difficoltà di gestione che non può e non deve gravare solo su una cerchia ristrettissima di persone, con altre pronte a salire sul carro quando la strada è cosparsa da rose e fiori. Un cammino, improntato sulla serietà, deve essere condiviso anche se la stessa strada è tortuosa, con chiodi e buche. E tra tante buche e parecchi chiodi, grazie all’impegno e al sacrificio dei tecnici, dei giocatori e a uno sparuto numero di collaboratori, anche quest’anno la Juvenilia conserva il titolo di Promozione ma quanta fatica».
Quasi interrogandosi, preoccupato dice: «Sacrifici, privazioni di diversa natura, per cosa? Dopo 10 anni di presidenza sono sempre più convinto che sia arrivato il momento di passare la mano. Non che la cosa mi sia facile, la creatura che ho sempre amato e difeso resterà nel cuore, ma aumentando gli impegni è di riflesso che la sola passione non può più reggere il peso di un campionato. Per onestà, è giusto che si sappia, abbiamo ancora problemi di bilancio legati al recente esercizio di gestione e a quello precedente».
«Esterno il mio pensiero in tempi comodi e utili, - conclude Antonio Bruno - anticipando quelli pericolosi che potrebbero essere devastanti, pronto, come sempre, a confronti e aperture societarie. Ben inteso, la Juvenilia è una mia creatura ma è anche il patrimonio sportivo dell’intera città». Un allarme preoccupante, tra le bellezze della costa di Roseto Capo Spulico si dovrà pensare alla possibile soluzione.