Lo sport scende in campo anche a Lamezia per dire “No” al bullismo

VIDEO | #Accendiamoilrispettopromossa dalla Top Volley Latina, arriva anche in Calabria. Ospiti, tra gli altri,  sportivi olimpionici, il procuratore della Repubblica Gratteri e il pubblico ministero Spinelli

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di Tiziana Bagnato
4 febbraio 2019
15:30

Si è aperta con la proiezione della storia di Carolina Picchio, studentessa morta suicida a 14 anni a causa di un video in cui veniva immortalata mentre era incosciente a causa dell’alcool e alcuni suoi compagni simulavano di avere un rapporto sessuale con lei, la tappa lametina di “#Accendiamoilrispetto” la campagna contro il bullissimo e il cyber bullissmo promossa dalla Top Volley Latina e dalla società farmaceutica Abbvie.

L’iniziativa, dopo avere incontrato otto mila studenti in tutta Italia, si è fermata ora in Calabria nel Centro Lucky Friends che si occupa di disabilità. Una scelta non causale. Da un lato i disabili sono i primi ad essere sottoposti dai coetanei a forme di bullismo ed emarginazione, dall’altro questa associazione si occupa della loro integrazione tramite lo sport.


E proprio gli sportivi con il loro spirito di squadra e la cultura del rispetto dell’avversario sono coloro che più possono far veicolare il messaggio della campagna. Presenti campioni olimpici come Daniele Sottile e Simone Parodi della Top Volley Latina, o come Davide Marra e Luca Presta della Tonno Callipo Vibo Valentia. Presente anche un importante schieramento di cariche istituzionali e militari. Dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, al Pubblico Ministero nella Procura della Repubblica di Roma Luigia Spinelli. E poi, ancora, il Procuratore Capo del Tribunale dei Minori di Catanzaro Alessandra Ruberto, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme Antonello Bevilacqua, il vice commissario del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme Maria Gaetana Ventriglia. Presenti anche il comandante del Gruppo Carabinieri di Lamezia Massimo Ribaudo, il tenente colonnello della Guardia di Finanza Clemente Crisci a guida e il commissario prefettizio del Comune Francesco Alecci.

 

Gratteri ha invitato i genitori ad essere più presenti, senza «cercare di comprare i figli con cellulari da 700 euro», ricordando poi come fossero forme di bullismo anche quelle messe in pratica davanti alle scuole anni fa dai «figli dei mafiosetti».

 

A seguire il progetto da tempo il Pubblico Ministero Luigia Spinelli che ha voluto ricordare come ci sia un articolo della Costituzione che tutela l’uguaglianza anche quando entrano in gioco meccanismi che illudono che ciò che si fa dietro uno schermo «rimanga in un mondo a parte, ristretto». «L’utilizzo di questi mezzi va fatto con coscienza e rispetto» ha rimarcato.

 

«Il bullismo è un reato» ha sottolineato, invece, Alessandra Ruberto Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro invitando a garantire «l’uguaglianza sostanziale nella diversità» e ribadendo come «il bullismo vada oltre lo scherzo».

Giornalista
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