Lo sfogo

Paolana, mister Perrotta replica al presidente Marcone: «Mi sono dimesso per non prendere in giro nessuno»

Secondo la ricostruzione dell’ex tecnico i problemi risiedono in una gestione rapsodica della rosa cui sono venuti a mancare elementi per carenza d’investimenti e non di fiducia

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di Francesco Frangella
5 gennaio 2024
06:45

Considerate le dichiarazioni del presidente della Usd Paolana, Luigi Marcone, che da queste colonne ha espresso una nota di biasimo nei confronti del passato recente della sua squadra, la risposta di chi quel tempo lo ha amministrato, non è tardata ad arrivare. Vittorio Perrotta, allenatore che fino a poco meno di un mese fa è riuscito a tenere dritta la barra di una formazione altrimenti nel baratro, da quando ha rassegnato le dimissioni era uscito con discrezione dalla scena, senza strascichi polemici e senza neanche spiegare pubblicamente le ragioni della sua scelta. Ebbene, dopo quanto dichiarato da colui che più di ogni altro ha facoltà di indirizzare il destino dei portacolori della città del Santo, l’allenatore che ha fatto della discrezione e della responsabilità il suo marchio di fabbrica, si è sentito in obbligo di spiegare la sua versione, e lo ha fatto con un comunicato che in esclusiva è stato consegnato a questa testata.

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«In merito  a quanto  uscito nel vostro  articolo - è l’incipit dell’ex allenatore biancazzurro - ritengo doveroso rispondere alle false affermazioni rilasciate dal presidente Marcone. Partirò dall'inizio...»


Dopo questa premessa il tecnico ha spiegato di essere stato «chiamato a  risollevare  e ricostruire, letteralmente, una squadra che, per varie vicissitudini  e problematiche  che  non  interessano  il sottoscritto,  aveva gravi carenze di organico a cui si aggiungevano le lamentele da parte del presidente riguardo a dei rimborsi che percepivano alcuni giocatori, ritenuti troppo esosi per  le sue possibilità. Il sottoscritto, già allenatore per 5 anni di questa gloriosa società, accettai senza fare una piega perché le sfide mi piacciono ma soprattutto perché alimentato da un grande entusiasmo, visti i miei trascorsi  con la paolana. A mercato chiuso iniziammo il percorso dove trovammo mille difficoltà nel reperire  calciatori. Però, viste le mie conoscenze e la qualità  del  progetto (che all'inizio  si prospettava tale), riuscimmo a reperirli (ai quali va il mio più  grande  ringraziamento perché disposti a lasciare rimborsi- spese più alti pur di sposare il progetto anzidetto) e contribuendo, di fatto, ad avere oggi una squadra che, con lo stesso, monte-ingaggi, è notevolmente potenziata. Dopo nove giornate, infatti, la squadra aveva solo due punti e, nelle ultime cinque giornate, con un organico - "completamente rivoluzionato" - arrivarono due vittorie e, solo il calendario, con le prime tre della classe, ci ha visti soccombere».

Quindi la risposta alle dolenti note lamentate dal presidente sul fronte degli atleti, alcuni dei quali - secondo il vertice societario biancazzurro- allontanatisi dalla biancazzurra per dissapori col tecnico.

«Per quanto  riguarda Cassaro - ha spiegato Perrotta - il sottoscritto non ha  mandato via nessuno! La verità è che, appena dopo il mio insediamento e alle mie richieste di fare mercato, il presidente  espresse la volontà di sostituire il giocatore in questione  perché riceveva un rimborso spese  troppo alto e quindi impossibile da sostenere viste le ristrettezze del budget. Il calciatore Santangelo, invece, ha espresso lui medesimo la volontà di andarsene, precisamente un mese prima dell'apertura  del mercato. Il calciatore Ramaciotti è andato via perché il presidente gli elargiva ogni mese €200 in meno rispetto all'accordo  iniziale e lo stesso giocatore mi ha comunicato la volontà di non scendere più in campo visto che le promesse contrattuali non era state mantenute».

Quindi l’affondo dell’ex allenatore: «le mie dimissioni sono nate dal fatto che serviva uno sforzo, (e non so se chiamarlo tale visto che ciò avrebbe intaccato in minima parte il budget…) di altri 2 elementi, fondamentali per la squadra, i quali  erano stati  individuati e contattati personalmente da me, in Miceli  e  Vitale e che il presidente non volle chiudere, neanche per una differenza economica irrisoria».

«Dopo la partita con il Bocale - prosegue la nota - a seguito della giusta contestazione dei tifosi che rimarcavano il mancato potenziamento della squadra, il sottoscritto, e ripeto solo e soltanto il sottoscritto, "ci ha messo la faccia" a difesa dell'operato dei giocatori e della totale e inaspettata assenza della dirigenza.  La "mia faccia" perché nutro Rispetto verso tutti gli sportivi paolani e verso questa gloriosa maglia. Tengo a precisare che  le dimissioni volontarie sono un atto dovuto e che di fatto hanno annullato un contratto e i relativi compensi poiché mi reputo una persona onesta e corretta, al contrario di te, caro presidente che  non hai mai preso una posizione chiara nei confronti di tutti gli sportivi paolani che ancora oggi leggono e sentono parole, parole e solo parole. Quindi, preso atto della situazione paradossale a cui si era giunti, e impossibilitato a lavorare con la giusta serenità, da persona seria, ho preferito dimettermi senza prendere in giro nessuno».

L’ex allenatore dei biancazzurri ha infine concluso con un incitamento da tifoso: «Sempre, forza Paolana».

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