Vincenzo Licciardi è un autentico "highlander" del calcio dilettantistico calabrese. Classe 1961, il difensore continua a calcare i campi da gioco con la maglia del Themesen, squadra di Longobucco che attualmente occupa il secondo posto nel girone A di Prima Categoria. «In carriera ho vinto 8 campionati di cui ben 5 con il mio paese. Quello attuale è il 45esimo campionato che gioco», dice Enzo Licciardi ai microfoni del nostro network. 

Nonostante le sole tre presenze in questa stagione, sempre subentrando a partita in corso, Licciardi rimane un punto di riferimento per i compagni di squadra, un esempio che va ben oltre il calcio giocato. Un modello da seguire in campo… nonostante il tempo che scorre. «Sono 63 anni e mezzo – ci tiene a sottolineare Licciardi ai nostri microfoni la sua età -, quindi gli anni ci sono ma c’è anche tanta passione. In questa stagione ho fatto tre presenze, però c'è sempre la voglia di fare bene, anche solo per qualche scampolo di partita. Sono consapevole del fatto che i miei compagni di squadra sono troppo forti, ed è ovvio che devo fare comunque i conti con gli anni che passano».

Anche nell'ultima gara in casa dell'Acri, valida per la tredicesima giornata e terminata 0-0, il veterano ha sostenuto i rossoverdi dalla panchina, dimostrando ancora una volta il suo spirito indomabile, che inizia a partire dagli allenamenti. «Mi faccio tutti gli allenamenti – ci dice -, però poi la fatica inizia a farsi sentire, a una certa età non si può avere più di tanto di quello che si ha».

Lontano dall’idea di intraprendere la carriera da allenatore, il difensore della Themesen vuole solo pensare al calcio giocato: «Allenare? No, questo non l'ho voluto mai fare, perché porta molto stress, mi piace più giocare al calcio. Mi hanno sempre consigliato di fare l'allenatore, ma non l'ho mai voluto e penso che mai vorrò».

Licciardi osserva con un pizzico di nostalgia l'evoluzione del calcio, sottolineando come un tempo si giocasse spinti da pura passione, mentre oggi molti giovani calciatori appaiono, a suo dire, troppo "viziati". «Sì, secondo me nel corso degli anni il calcio è cambiato, sono troppo viziati i ragazzi di oggi. Nell’intervallo della partita contro l’Acri, ho detto ai ragazzi di dare tutto quello che avevano in corpo, e che alla loro età anche con febbre io volevo sempre giocare, così come i miei colleghi dell’epoca. Adesso, invece, si pensa ad altro e si hanno altri sentimenti e idee sul calcio, noi eravamo più appassionati».

Vincenzo Licciardi, classe 1961, a quasi 64 anni ha ancora tanta voglia di giocare a calcio: un vero e proprio Highlander che milita nella squadra di Longobucco.