Il ricordo

Morte Pelé, quella volta che il Catanzaro del presidente Ceravolo sfidò il Santos di O Rei

Nel 1972 i giallorossi giocarono una partita amichevole contro il Santos del brasiliano. Le Aquile persero 7-1 ma fu una sfida indimenticabile per la formazione allenata da Gianni Seghedoni

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di F.R. S.
30 dicembre 2022
07:45

Pelè è morto ieri all’età di 82 anni e con lui muore un pezzo importante della storia del calcio mondiale. L'ex calciatore brasiliano da tempo lottava contro un cancro al colon e da oltre un mese era ricoverato in un ospedale di San Paolo a causa di un gonfiore anomalo di tutto il corpo. Ieri il decesso. Pelé, detto anche O Rei, è l’unico calciatore ad aver vinto tre coppe del mondo e detiene il record di gol segnati in attività. La Fifa gli riconosce infatti il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa pari a 0,93 gol a partita.

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Non tutti hanno avuto però la fortuna di sfidare il brasiliano vista la sua carriera divisa tra due soli club, il Santos e il New York Cosmos. Non ha mai giocato con una squadra italiana, anche se Inter, Milan e Juventus furono vicine ad ingaggiarlo.


C’è però una squadra italiana che ebbe l’onore di giocare contro O Rei: il Catanzaro. Era il 25 giugno del 1972 e i giallorossi, retrocessi in Serie B al termine della prima storica stagione nella massima serie, nel corso di una tournée in America, giocarono un’amichevole contro il Santos al "Roosevelt Stadium" in New Jersey davanti a ben 16mila spettatori. 

Pelè insieme a Nicola Ceravolo
Pelè insieme a Nicola Ceravolo 

Le aquile sfidarono Pelé e il suo Santos, che vinse per 7-1, con due reti messe a segno proprio da O Rei.  Il primo gol su punizione da oltre 35 metri e il secondo con un pallonetto.  

Il Catanzaro, dell’allora presidente Nicola Ceravolo, allenato da Gianni Seghedoni, segnò la rete della bandiera (il momentaneo 6-1) con Maurizio Gori che, nonostante il pesante passivo, fece esplodere la gioia dei tanti emigrati calabresi presenti allo stadio, che alla fine si ritrovò quasi per intero a tifare per i giallorossi al grido di “Italia, Italia!”. Da quell'amichevole i giallorossi uscirono sonoramente sconfitti  ma "a testa alta", come titolò il "Corriere dello Sport".

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