Il campo ha parlato, e il Malvito ha risposto presente. La matricola, al suo primo anno nel campionato di Promozione calabrese, ha artigliato una salvezza fondamentale, vinta con le unghie e con i denti (1-0 ndr) in una drammatica gara di playout contro la Soccer Montalto. Un successo che, per la squadra e per la piccola comunità che la sostiene, avrebbe dovuto essere un trampolino di lancio, la conferma cioè di un percorso di crescita che aveva riportato entusiasmo e ambizioni. Invece, l'eco di quella vittoria è stato quasi subito soffocato da un'ombra ben più grande: una crisi societaria profonda che minaccia di spegnere, almeno per ora, il sogno calcistico del Malvito.

La notizia, da una indiscrezione trapelata dalla riunione tenutasi la settimana scorsa, è di quelle che destabilizzano: il presidente Maritato, figura chiave e motore degli ultimi successi, avrebbe manifestato la personale mancanza di stimoli a garantire la continuità del progetto. Se fosse vero, di fatto, aprirebbe un baratro di incertezza sul futuro del club.

La salvezza sul campo è un merito indiscutibile per i ragazzi e per lo staff tecnico, che hanno saputo affrontare le difficoltà del primo anno in una categoria impegnativa, dimostrando carattere e attaccamento alla maglia. Ma l'impatto di una crisi dirigenziale su una realtà come il Malvito è devastante e si estende ben oltre il rettangolo verde. Il calcio, soprattutto a questi livelli, è spesso l'anima di un paese, il catalizzatore di passioni, l'orgoglio di una comunità. Dopo anni di successi culminati con l'approdo in uno dei campionati più importanti del dilettantismo calabrese, la Promozione, il rischio di trovarsi improvvisamente senza una squadra, o con una ridimensionata ai minimi termini, è un colpo durissimo.

Significherebbe non solo la perdita di un punto di riferimento sportivo, ma anche la scomparsa di un volano sociale, economico e identitario. Al momento, il futuro è avvolto nella nebbia più totale. Nessuna certezza sull'iscrizione al prossimo campionato, nessun orizzonte chiaro. Di fronte a questa drammatica incertezza, una delle vie percorribili per salvaguardare il prezioso titolo sportivo conquistato con tanta fatica potrebbe essere la ricerca di una fusione con un'altra società del territorio. Non da escludere ma ancora è presto per ipotizzare soluzioni diverse se non la partecipazione diretta.  L’eventualità, però, permetterebbe di unire le forze, mettere in comune risorse economiche e umane, e garantire la prosecuzione dell'attività agonistica in Promozione, magari sotto un nuovo nome o con una nuova identità, ma senza perdere completamente il patrimonio sportivo accumulato.

La palla è ora nelle mani della dirigenza, soprattutto del presidente Maritato, affinché si trovi una soluzione per non disperdere il patrimonio di entusiasmo, impegno e risultati costruiti con tanta fatica. La speranza è che l'orgoglio del Malvito e l'amore per i colori gialloverdi possano prevalere su ogni difficoltà, scongiurando un epilogo amaro per una storia che merita di continuare a essere iscritta, magari anche attraverso nuove e inaspettate alleanze.