Grande attesa

Reggio Calabria, Gigi Buffon ospite speciale del Premio “Oreste Granillo” che quest’anno spegne sei candeline

Presentata questa mattina, dal giornalista Maurizio Insardà, la manifestazione a carattere sportivo e culturale. L’appello di Condipodero (Coni) alle istituzioni e le parole della figlia Maria Stella: «Orgogliosa di mio padre»

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di Claudio Labate
4 maggio 2024
20:12
Gigi Buffon e, a destra, la presentazione del Premio
Gigi Buffon e, a destra, la presentazione del Premio

Conferme e novità. Importanti novità. Sono quelle che ogni anno, da sei anni almeno, riserva alla città e agli sportivi reggini la macchina organizzativa del Premio Oreste Granillo, guidata dal giornalista Maurizio Insardà, che con grande soddisfazione questa mattina ha annunciato – oltre alle conferme Italo Cucci e Marica Giannini - la novità più importante, l'ospite scelto per dare ancora più spessore al premio giunto alla sua sesta edizione: Gianluigi Buffon.

«L'idea è quella di portare sempre più in alto questa manifestazione. In sei anni abbiamo un albo d'oro sicuramente molto importante, con nomi che vanno da Michele Uva a Beppe Marotta, da Gabriele Gravina a Luigi De Laurentiis, passando da Evelina Christian. Insomma sono tutti personaggi di primissimo piano e Buffon rappresenta la storia, la storia di tutti noi che siamo appassionati di questa disciplina sportiva».


Insardà usa parole d’affetto per Italo Cucci, una conferma garantita, definendolo un padre dal punto di vista giornalistico: «In tutto quello che io ho fatto e farò ci sarà il direttore, visto che insomma ha rappresentato e rappresenta tuttora la storia del giornalismo. Ha seguito solamente dodici mondiali, ed ha raccontato e racconta quotidianamente dal punto di vista economico, sociale, culturale, e tecnico quella che è la storia del calcio».


Il Premio sportivo internazionale Oreste Granillo SC Innovation, sarà realizzato da Giovan Battista Spadafore, anch’egli partner della manifestazione, che ha sposato stando vicino agli organizzatori il progetto del Premio. Così come la fondazione Magna Grecia del presidente Nino Foti, soprattutto perché lo sport è anche cultura. «Lo sport – ha detto Insardà - molte volte lo guardiamo solo sotto l’aspetto tecnico, ma dovremmo farlo anche dal punto di vista economico, dal punto di vista sociale ed educativo e quindi anche dal punto di vista culturale, perché noi che siamo genitori e molte volte spingiamo i nostri figli a svolgere delle attività sportive, lo facciamo proprio per farli stare insieme agli altri».

Dopo la premessa doverosa Insardà ha spiegato che il progetto del Premio Granillo non ha scopo di lucro, «ho sempre detto che farò di tutto per portare avanti questo progetto e per farlo crescere sempre di più portando personaggi di primissimo piano a livello internazionale. Avere Gigi Buffon che rappresenta la storia del calcio per me è un onore e per la città di Reggio penso che sia un grande privilegio poter ospitare un vero e unico campione. Il numero uno. Ha rappresentato la nostra nazionale per tanti anni. Ha vinto tutto. Ha vinto nel club, ha vinto nella nazionale e oggi ricopre un ruolo prestigioso e questa è stata la bravura di Gabriele Gravina che lo ha nominato capo delegazione della nazionale italiana».

Il presidente del Coni regionale Maurizio Condipodero ha cominciato il suo intervento con un aneddoto: «Proprio stamattina mi è capitato di vedere immagini della finale di Coppa del mondo del 2006, proprio dove c'era una parata incredibile di Buffon durante i tempi supplementari. Quasi un presagio, visto che poi arrivo qui e ti trovo come ospite d'onore Gianluigi Buffon, un numero uno all'interno del campo ma anche fuori dal campo, e devo dire grazie soprattutto a Maurizio Insardà perché con tanta gioia e con tanto spirito di sacrificio riesce a portare avanti un Premio dedicato ad una persona eccezionale per cui non abbiamo più aggettivi da potergli attribuire, mantenendo queste grandissime radici con la storia ma soprattutto con gli uomini che hanno fatto la storia della nostra città ma non solo».

Il numero uno del Coni regionale ha quindi esaltato i valori profondi dello sport e riferendosi al fattaccio successo ieri al Liceo Scientifico ha detto: «Il problema non è più della scuola, ma delle famiglie che sono in posa. E probabilmente l'unica medicina in questo momento, l'unico antibiotico probabilmente da poter iniettare i nostri ragazzi è lo sport. Lo sport che ti insegna a sacrificarti, che ti insegna soprattutto ad attivarti e a gioire nel momento opportuno».

Da qui l’appello alle istituzioni affinché investano soprattutto nel mondo dello sport proprio perché importante dal punto di vista sociale, educativo ma anche economico. «Speriamo che il mondo politico capisca che l'investimento deve essere fatto seriamente. Ma dev'essere fatto pure con le competenze giuste. Perché è inutile andare a pensare a impianti nuovi, a cattedrali nel deserto soltanto per utilizzarli come specchietto per le allodole quando invece basterebbero soltanto degli impianti magari piccoli ma funzionali e che nello stesso tempo non hanno grandissime spese».

Visibilmente emozionata anche Maria Stella Granillo, figlia dell’indimenticabile Presidente a cui è dedicato lo stadio cittadino, che ha inteso soprattutto ringraziare gli organizzatori e chi crede in questo Premio che si svolgerà l’11 maggio ad Altafiumara.  «Mi emoziono perché io non l'ho vissuto a papà, però sentirne parlare per me è sempre motivo di soddisfazione, in primis come figlia e dopo come persona dedita alla sua reggina, non solo, ma anche alla sua città. Mio padre è morto nel ’97, e il ventinove maggio fa ventisette anni e celebrerò questa data con una messa nella nostra parrocchia di Sant’Agostino».

«Vi aspetto tutti – ha concluso Maria Stella Granillo - ma non c'è bisogno che lo dico io perché basta leggere il nome di Gianluigi Buffon… se non vengono per me e per mio papà verranno per lui, grazie comunque. Vi aspetto numerosi».

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