Serie D, a Locri sale l’attesa per il derby contro la Vibonese. Nulla trapela sulle scelte di Scorrano
È anche la sfida tra Pippo Caffo e Cesare Polifroni: uno ha scritto la storia del calcio vibonese, l'altro vorrebbe scriverne una amaranto
Mascolo di Castellammare fischierà in un quasi derby domani al Macrì di Locri. “Quasi” perché i territori e le ambizioni sono diversi ma pur sempre derby perché due calabresi affrontano con piglio deciso un torneo, quest’anno più che mai, equilibrato. Pippo Caffo e Cesare Polifroni hanno in comune imprenditoria ed entusiasmo. L’uno ha fatto la storia anche del calcio vibonese, l’altro vorrebbe scriverne una amaranto. Polifroni non parla di obiettivi, non allude al divertimento ma precisa di aver impegnato forze economiche e umane per dare una nuova opportunità all’Ac Locri 1909. Così, in questo week end pre gara, si passa da un versante all’altro sull’onda di un “ce la faremo” locrese cui fa eco il “ce la dobbiamo fare” rossoblù.
Mister Facciolo, in casa vibonese, dopo la rifinitura odierna ha riconosciuto come un gap la sconfitta casalinga di domenica scorsa, impropria per il morale e per il livello della sua squadra. Vuole un gruppo capace di fare la partita a Locri, proprio lì da dove finora sono arrivati segnali positivi. In casa Locri effettivamente ci sono state varietà e strategia, prove ed esecuzioni tattiche che non hanno tradito le aspettative, anzi le hanno ampiamente superate. Ora c’è lo scoglio più grande, il primo della stagione: contrastare e gestire un avversario di carattere ed esperienza, emotivamente coinvolgente per chi, da calabrese, ha vissuto le storie calcistiche della Vibonese come della Reggina.
Sono effetti che condizionano scelte e mentalità, perché si cresce agonisticamente ambendo almeno ad una di loro, prima di passare alle decane della serie cadetta. Ecco la fotografia di Locri–Vibonese, una panoramica da drone che parte dall’alto e man mano plana sul Macrì per inquadrarne i particolari di uno stadio che da anni confeziona emozioni e riscatti atletici. Sulla carta tutto bene, basta gestire gli scacchieri. Nel cuore c’è qualche battito in più perché entrambe hanno l’onere di ben figurare. Scorrano potrebbe prediligere il portiere under e assicurarsi le prestazioni di Aquino sin dal primo minuto. Il centrocampo è più avversario dipendente e Larosa potrebbe avere la meglio perché la regola dell’ex è sempre la più famosa in ambito calcistico. Nel reparto offensivo il duo Ficara – Reis è da applausi ma spesso il bomber è preferito come subentrante. A Scorrano l’ardua sentenza.