La vittoria del numero uno al mondo contro lo spagnolo Carlos Alcaraz è un successo sportivo che meritava anche la presenza delle più alte istituzioni italiane
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Il Royal Box di Wimbledon, nel riquadro Jannik Sinner
Jannik Sinner entra nella storia: è il primo italiano a vincere Wimbledon. In centotrentotto anni di storia del torneo sull’erba inglese nessun tennista c’era mai riuscito. Non c’era riuscito Matteo Berrettini sconfitto in quattro set (7-6, 4-6, 4-6, 3-6) nella finale dell’edizione 2021 dello Slam sull’erba inglese in quel pomeriggio dell’11 luglio diventato storico per l’Italia del pallone con la vittoria degli Europei della Nazionale di Roberto Mancini contro i “Leoni” inglesi ai calci di rigore.
Un trionfo che proietta Jannik Sinner nel gotha del tennis mondiale. Il 23enne di Sesto Pusteria conquista il quarto titolo Slam della sua carriera dopo la doppietta agli Australian Open (2024 e 2025) e agli Us Open (2024), venti titoli complessivi nel circuito Atp (a pari merito con Roger Federer e Rafael Nadal), ma soprattutto con la maglia azzurra della nazionale ha conquistato la Coppa Davis nel 2023 e 2024.
Ma in uno dei giorni più importanti per lo sport italiano giorno nel Royal Box del Centre Court mancava un dettaglio “importante”: nessun rappresentante delle istituzioni italiane era presente. Nel Royal Box di Londra come tradizione vuole ci sono i rappresentanti della famiglia reale il principe William e la principessa Kate, con i figli George e Charlotte. Ma anche le più alte cariche spagnole con in testa il Re Filippo VI. Insieme a lui, il segretario privato Camilo Villarino, il ministro dell'interno Fernando Grande-Marlaska e l’ambasciatore spagnolo a Londra José Martinez.
Di contraltare a rappresentare l’Italia c’è solo l’ambasciatore a Londra Inigo Lambertini con la moglie Maria Grazia. Non c’è il presidente del Consiglio Giorgia Meloni né il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Ma non solo non erano a Londra nemmeno il presidente della FITP Angelo Binaghi né il neo presidente del Coni Luciano Buonfiglio. Un assenza istituzionale che è diventata palese dopo i ringraziamenti di Carlos Alcaraz, che a fine partita ha ringraziato pubblicamente il re di Spagna Felipe VI, seduto nel Royal Box. La polemica è esplosa immediatamente sui social: «Neanche un rappresentante ufficiale, vergognoso», scrive un utente. «Alcaraz col re, Sinner con nessuno», rilancia un altro.
Gli auguri delle istituzioni italiane arrivano via social ma “solo” a distanza con la premier Giorgia Meloni che ha scritto su X: «Un’altra pagina di storia per lo sport italiano. Orgogliosi di te, campione!». Ha parlato di «orgoglio italiano» il vice premier Matteo Salvini. Complimenti che per il popolo del web, sempre più affezionato alla “Volpe Rossa”, mettono ancor di più in evidenza una gaffe istituzionale che difficilmente verrà dimenticata. Il vuoto istituzionale in tribuna resta un’occasione persa mentre Jannik Sinner con la vittoria di Wimbledon rappresenta sempre più (e meglio) il nostro Paese. Non solo nello sport.