Fede e sport

Fc Crotone, i rossoblù in visita alla Madonna di Capocolonna: «Per noi è un momento intenso e importante»

Calciatori, staff, dirigenti e dipendenti della società hanno reso omaggio alla protettrice della città pitagorica, all'inizio del mese mariano. Il presidente Vrenna: «Lo sport è veicolo di pace»

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di Procolo Guida
3 maggio 2024
18:45

Accolti da monsignor Alessandro Saraco, rettore della Basilica Cattedrale chiusa per lavori di restauro, e da don Bernardino Mongelluzzi, Rettore del Santuario della Madonna di Capocolonna, sono arrivati, come di consueto, tutti i calciatori, staff, dipendenti e dirigenti della FC Crotone, a rendere omaggio alla protettrice di Crotone, all’inizio del mese mariano. E la commozione, la compostezza e la felicità è stata davvero palpabile.

Già sul sagrato della Chiesa dell'Immacolata, che appunto questo anno (e probabilmente anche il prossimo) accoglie le liturgie ed i festeggiamenti mariani sempre molto sentiti in città, c’è stata grande partecipazione emotiva. Monsignor Saraco ha anche dato il benvenuto a tutti prima di pregare assieme, cogliendo come una grande opportunità l’eventuale arrivo di altri fedeli di altri culti, anche a suggello di un legame comunque spirituale e civile della Madonna di Capocolonna all’intera comunità che gli atleti rappresentano con le loro maglie.


Poi Niccolò Zanellato ha letto la preghiera del calciatore prima che tutti si avviassero al rituale bacio del quadro di Maria e dell’altrettanto rituale foto con gli atleti e lo staff, attenti e trasportati anche dalle particolarità della chiesa che fu costruita nel 1554 sui resti di un edificio sacro di due secoli più vecchio e dalle mille storie non solo prettamente ecclesiastiche che poi vennero pure consacrate da rito solenne del 1777 con cui fu consacrata.

«Per noi è sempre un momento intenso ed importante -ha dichiarato il presidente Gianni Vrenna a nome anche di Mister Zauli, del dg Raffaele Vrenna, del direttore sportivo Di Bari, del dirigente Marino e di tutti gli altri componenti societari - e lo si nota sempre evidente sia in chi ha già vissuto questo momento, come nei nuovi». Poi il presidente ha tenuto a sottolineare come Monsignor Saraco stesso ha rammentato in chiesa che  «lo sport è sempre stato veicolo di pace, ed in questo anno particolare, non possiamo che rivolgere una prima preghiera perché possano terminare al più presto tutte le guerre a partire da quelle in Ucraina ed in Terra Santa».

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