Verso Reggina-Ragusa, Pergolizzi: «Dobbiamo essere una macchina da rally. I risultati si raggiungono con il sacrificio»
Gli amaranto sono alla ricerca dei primi tre punti al Granillo. Pergolizzi: «La squadra deve sporcarsi le mani ma anche avere le letture giuste: non basta essere forti singolarmente»
Vigilia di Reggina-Ragusa, match valevole la quarta giornata del Girone I di Serie D, e solita conferenza stampa per mister Pergolizzi. Il tecnico amaranto ha evidenziato l'entusiasmo del gruppo dopo la vittoria esterna con il Città di Sant'Agata ma si è anche soffermato molto sui concetti di sacrificio e agonismo, imprescindibili nel campionato di Serie D.
«In settimana abbiamo lavorato con entusiasmo. Dopo la Scafatese sapevamo di dover continuare il nostro percorso e la vittoria di Sant'Agata ci ha aiutati a ripartire bene. L'obiettivo è quello di dare continuità alla nostra crescita, sia personale che collettiva».
Le disattenzioni a inizio secondo tempo contro il Città di Sant'Agata
«Contro il Sant'Agata abbiamo preso un goal evitabile a inizio secondo tempo e questo non deve succedere. Gli errori, però, servono anche a migliorarsi. La squadra deve sporcarsi le mani ma anche avere le letture giuste: non basta essere forti singolarmente, bisogna anche saper leggere le partite e avere dei concetti».
La predisposizione al sacrificio non deve mancare mai
«Chi va in tribuna solitamente dà il 101% in allenamento: è questione di scelte. Noi abbiamo bisogno tutti, dico sempre ai ragazzi che devono farsi trovare pronti. Sul modulo non voglio fare confusione ma mi piacerebbe poter giocare anche a 4. Come per tutte le cose ci sono dei tempi ma non vi nego che durante la settimana ci lavoriamo. I ragazzi sono predisposti al cambiamento, se loro riescono a trovare la lettura giusta durante la partita viene tutto più semplice. Faccio l'esempio del Milan: sta imparando a giocare con quattro attaccanti perché c'è predisposizione al sacrificio».
«Domani contro il Ragusa sarà una partita ostica, si pensa settimana dopo settimana. Non sono uno che guarda troppo avanti. Vorrei che noi continuassimo a tenere questo ritmo e stare lì davanti. Dobbiamo essere una macchina da rally più che una formula uno, bisogna calarsi nell'agonismo del campionato».