Questo il tema della puntata odierna della trasmissione condotta da Pasquale Motta. Alle 15 su LaC Tv
Argomento: QUINTA BOLGIA - Pagina 3
Ecco come le cosche erano entrate mani e piedi nell’Azienda sanitaria provinciale. Rivelatrici le intercettazioni. Un potere esercitato anche grazie all’influente compiacenza di Pino Galati
Il mantenimento di detenuti e latitanti e il ruolo svolto dall’imprenditore considerato la “banca” al quale gli esponenti di spicco del clan affidavano i proventi di natura illecita
Il dominio dei “cassamortari” era noto da tempo. Le potenti imprese funebri avevano la forza dell’intimidazione ma anche quella dei buoni uffici in politica, nella burocrazia e negli uffici dello Stato. Il business si era arricchito con il nolo delle ambulanze. Un paradosso: l’Asp noleggiava i mezzi perché i propri erano usurati e loro fornivano il servizio con mezzi fatiscenti
L’allarme dell’allora dirigente facente funzioni dell’ospedale di Lamezia Tomaino, minacciato di morte per aver tentato di scombinare gli affari dei Putrino
Il personale dell’ospedale incaricato dalla ditta di pompe funebri di avvisare quando un paziente stava per morire. Il pentito: «Venivano corrisposte somme di denaro allorquando gli facevano prendere il morto…»
Il particolare rivelato dal procuratore Gratteri nel corso della conferenza stampa
E’ una nuova clamorosa inchiesta quella che la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri e la Guardia di finanza mettono a segno in Calabria. Colpisce l’intreccio tra politica, sanità e mafia. Colpisce uno dei clan storici di Lamezia Terme e non risparmia anche diversi colletti bianchi. Tra questi, finito agli arresti domiciliari, anche il già parlamentare e sottosegretario, ex Udc, ex Forza Italia, ex Ala, ex Noi con l’Italia, Pino Galati
Dichiarazioni scottanti quelle del collaboratore di giustizia Giuseppe Giampà che riferisce dei rapporti tra le cosche di Lamezia e l’ex parlamentare che chiese e ottenne dai clan appoggio elettorale alle Regionali
NOMI-INTERCETTAZIONI | Le ditte Putrino e Rocca con i “buoni uffici” dell'ex parlamentare e dell'ex consigliere comunale di Lamezia Terme e con la complicità dei dirigenti dell’azienda sanitaria avrebbero ottenuto l'affidamento del servizio di fornitura delle autoambulanze destinate agli operatori del 118
Legati alla cosca Iannazzo-Cannizzaro-Da Ponte di Lamezia Terme le due ditte Putrino e Rocca che avrebbero esercitato un controllo pervasivo sull’ospedale cittadino
Tra gli indagati invece figura l’ex direttore sempre dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro Gerardo Mancuso
NOMI | Coinvolte persone appartenenti ad una cosca e pubblici amministratori. Eseguito anche un sequestro di beni per un valore di 10 milioni di euro. L'operazione, denominata Quinta bolgia condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura