Scalea, la storia a lieto fine della tartaruga Lulù: liberata in mare dopo oltre un mese di cure
VIDEO | Si tratta di un esemplare maschio e adulto di Caretta Caretta, ritrovato spiaggiato e in difficoltà a fine luglio. L'animale presentava lesioni al polmone, al carapace e al guscio
Da qualche ora Lulù nuota felice nel mare, dove è tornata dopo oltre un mese di cure. Per questo, su un piccolo tratto di spiaggia di Scalea, ieri bambini e adulti hanno fatto festa. Lulù - così è stata ribattezzata - è una tartaruga marina che a luglio è stata ritrovata ferita e in evidenti difficoltà da un turista di nome Luigi e dal personale dell'Hotel Santa Caterina Village. Dopo averla messa in salvo e avvisato le autorità competenti, la tartaruga caretta caretta era stata poi affidata all'associazione "Mare Calabria", che ha sede a Montepaone, in provincia di Catanzaro.
Il ritorno a "casa"
A giudicare dalle ferite riportate, il rettile potrebbe essere "incappato" nelle eliche di un'imbarcazione. Se non fosse stato curato, probabilmente sarebbe morto in poco tempo. Invece, dopo il salvataggio, i volontari hanno ricostruito la parte danneggiata del guscio con una speciale resina e hanno fermato il sanguinamento polmonare, poi hanno rimesso la tartaruga in acqua per accertarsi che potesse muoversi liberamente. Infine, hanno deciso di liberarla in mare con una piccola cerimonia, a cui ha preso parte anche la Guardia Costiera. Poco dopo mezzogiorno, ieri una folla di turisti e curiosi ha accompagnato il rientro di Lulù nelle acque marine con applausi e foto ricordo. Lulù è stata rilasciata nello stesso punto in cui era stata ritrovata più di un mese fa. In pochi secondo, l'animale è scomparso tra le onde.
Lulù finalmente libero
A seguire le operazioni, c'era la biologa marina Stefania Giglio. «Lulù è un maschio adulto di tartaruga marina, ritrovato qui a Scalea in gravissime condizioni - ha dichiarato -. Oggi dopo tante cure, finalmente è riuscito a tornare nel suo habitat naturale. L'hanno salvato un turista e il personale dell'hotel Santa Caterina, poi hanno atteso che i volontari del centro di recupero referente per il territorio, che siamo noi di Montepaone, arrivassero sul punto di spiaggiamento. Dopodiché - continua - è stato sottoposto a terapia intensiva perché aveva delle gravissime lesioni a un polmone. In più c'era una fuoriuscita di sangue, sia per lesioni al polmone che per la rottura completa del carapace. Aveva anche delle lesioni alle ultime vertebre, che gli hanno lasciato una pinna offesa. Però l'animale adesso sta bene. Le lesioni sono state chiuse e il carapace è a posto. Adesso può vivere tranquillamente, ha fatto più volte con noi la riabilitazione in mare prima di essere liberato. Mangia e si alimenta da solo, ora è libero».