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Giornalista con la passione per il cinema e la cultura, Alessia Principe si racconta

Anni di esperienza all'interno di diversi quotidiani calabresi e poi l'approdo a LaC: «Siamo una bella squadra. La redazione è un po' la mia seconda casa»

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di Patrizia De Napoli
19 dicembre 2022
13:42

 

Alessia Principe, giornalista professionista, “penna” sottile e raffinata del network LaC. Nata a Cosenza, laureata a Messina in Giurisprudenza ma non ha mai esercitato la professione forense. Un pomeriggio di marzo di un po’ di anni fa, mentre era ancora in tesi, entrò nella redazione di un quotidiano serale e dal ventre di quel mestiere non ne è più uscita. Mai diventata avvocato, notaio o magistrato, ma una giornalista sì. Per anni ha lavorato all’interno dei quotidiani calabresi: Edizione della sera, Calabria Ora, Il Garantista e ora per LaC News24, dove ha ritrovato gli amici ed i colleghi di sempre: «Siamo una bella squadra. La redazione è un po' la mia seconda casa, con alcuni colleghi ci conosciamo da molti anni, abbiamo condiviso un buon tratto di vita siamo colleghi, amici»


Scrive di cinema sul blog dell'Huffington Post. È stata uno degli sceneggiatori del docufilm “Il sogno di Jacob”, ispirato alla vita di Nik Spatari, fondatore del Musaba.

Il suo romanzo d’esordio, “Tre volte”, è uscito a maggio 2018, nel 2023 è prevista la pubblicazione del secondo: “Stelle meccaniche”. Ha pubblicato racconti per riviste letterarie e nel luglio 2022 ha vinto il primo premio al Festival letterario “Rocky Marciano” con il racconto “9841”. Tra gli altri riconoscimenti il premio giornalistico “Vienna da Fuscaldo” (2009), premio “Assaggi di cinema” – giornalismo di settore (2015), premio giornalistico “Giuliano Sangineti” (2019).

La grande passione per la cultura e lo spettacolo

«Mi piace scrivere di cinema e realizzare interviste ai personaggi, - ha detto Alessia - riuscire ad entrare nel loro intimo, nei loro pensieri. Quello che esce fuori dalle interviste è quello che non viene detto chiaramente. Il mio ricordo più bello è legato a Paolo Villaggio, era il giorno del mio compleanno, ero incinta di quattro mesi ed avevo continuamente nausee. Entrai in un tendone a Cerisano (Cs), pensando ad un’intervista che sarebbe durata pochi minuti, invece, dopo più di tre ore, eravamo ancora lì. Abbiamo visto il sole tramontare. Senza i libri e senza il cinema non sarei quella che sono oggi».

 

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