Volti voci vite

Vincenzo Caricari e il suo racconto della Calabria tra luci e ombre: ecco il videomaker e regista di LaC

VIDEO | Da studente di Economia alla folgorazione per Fellini e il cinema. Gli inizi seguendo e filmando le battaglie antimafia di Mario Congiusta e il modello d'accoglienza di Mimmo Lucano, poi l'approdo su un vero set e oggi la sua professionalità al servizio di format di successo come Mammasantissima

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di Francesco Graziano
23 gennaio 2024
12:00

«Se Fellini fosse nato a Cesena o in qualche altra parte d'Italia e non a Rimini forse non sarei qui». È con questo simpatico aneddoto che Vincenzo Caricari, videomaker e regista del network LaC, racconta l'inizio del suo percorso professionale nel mondo del cinema e della televisione. Diversi anni fa, nella cittadina romagnola, Vincenzo, allora studente della facoltà di Economia del turismo, dopo aver superato nove esami universitari, sbatte contro il muro apparentemente invalicabile di una delle prove più temute dagli studenti, l'esame di matematica. «Vagando disperato per Rimini - racconta - mi chiudo così in una cineteca ed inizio a guardare film. Casualmente davano un film di Federico Fellini, nato proprio a Rimini». D'improvviso il presente del giovane cambia traiettoria, la bozza del futuro per Vincenzo è da riscrivere. Dopo vari studi tra Rimini e Bologna, decide infatti di tornare in Calabria per dedicarsi al cinema, per farlo davvero. 
 
Con la prima videocamera inizia a filmare e a girare con lo scopo di raccontare il male della società, dando sfogo ad una necessità portata addosso sin da ragazzino. Crescendo affronta i temi dell'antimafia dando voce alla gente, seguendo per anni le battaglie di Mario Congiusta ed il suo desiderio di ottenere giustizia per il figlio Gianluca ucciso dalla 'ndrangheta. Racconta poi le manifestazioni dei ragazzi di Locri che si sono ribellati alla criminalità organizzata all'indomani dell'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno e dà spazio alla narrazione del modello di accoglienza inaugurato a Riace dall'ex sindaco Mimmo Lucano.


Nel percorso professionale di Vincenzo non manca poi il cinema, quello importante. Il primo set nel quale si trova a lavorare è allestito proprio in Calabria, a pochi passi da casa sua. Si tratta della produzione di "Anime nere", film liberamente tratto dell'omonimo romanzo di Gioacchino Criaco e vincitore di nove David di Donatello.

«L'approdo a LaC - aggiunge Vincenzo - l'ho visto come qualcosa di naturale. Dopo aver affrontato tante tematiche sociali con i miei mezzi, finalmente ho degli strumenti più importanti da utilizzare per continuare a raccontare ciò che non va in questa terra ma anche ciò che funziona». 

Nel 2021 collabora con il più grande network calabrese per la realizzazione di LaC Med e de LaCalabriavisione nell'intento di raccogliere e restituire storie di eccellenza, esempi positivi provenienti dalla Calabria. A legare inoltre la professionalità del videomaker e regista calabrese al network LaC è il format di successo "Mammasantissima", condotto dal giornalista Pietro Comito ed in onda su LaC Tv. «Con collaboratori efficacissimi ed esperti della materia, ho la possibilità di affrontare tematiche scottanti, delicate, cercando di utilizzare un linguaggio diverso ed innovativo. Nelle varie puntate - spiega Vincenzo che per il programma cura la regia - effettuiamo la ricostruzione di scene, di storie vere delle vittime di 'ndrangheta». Ricostruzioni che si traducono nella produzione di numerosi cortometraggi e che vedono coinvolti gli attori della Scuola di cinematografia della Calabria per la quale lo stesso Vincenzo insegna. 

C'è un aspetto che l'apprezzato regista tiene a sottolineare in merito al suo coinvolgimento nel format "Mammasantissima": «Contribuire a raccontare, cercando di dare voce ai familiari delle vittime - afferma in conclusione -, mi fa sentire vivo e mi fa capire che sto facendo la cosa giusta».

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