La struttura che ospita i pazienti onco ematologici non residenti, accanto a una discarica del rione Marconi. La segnalazione di Valentina, proveniente da Cosenza, si somma alle denunce e gli esposti presentati dalla stessa associazione e dai residenti
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Persone trapiantate e affette da leucemia, dunque più fragili e vulnerabili, esposte, unitamente ai residenti, al degrado generato da rifiuti di ogni genere abbandonati impunemente. Accade a Reggio Calabria dove i pazienti onco-ematologici, non residenti a Reggio e ospiti di casa Ail, passano dagli ambienti sterili del post trapianto dell'ospedale Morelli al degrado del rione Marconi. Nonostante le numerose denunce della stessa associazione, di residenti e di pazienti, la situazione continua ad essere critica.
Si tratta dell’ampia discarica che si nasconde tra l’ultima schiera di alloggi popolari e quella rimasta da decenni incompiuta (lato plesso Morelli del Gom).
«Come da prassi, dopo la permanenza per un mese in stanza sterile in ospedale, un volta dimessa, non essendo residente a Reggio, ho trovato ospitalità in casa Ail. Mi sono ritrovata - denuncia la giovane paziente Valentina – con una discarica a cielo aperto a qualche metro dal cancello di ingresso e con macchine bruciate e spazzatura di ogni genere a pochi centimetri dall'ambulanza sulla quale dovevo salire per recarmi alle visite di controllo in ospedale».
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