Territorio avvelenato

Discarica di Scala Coeli, la Regione riconosce l’emergenza e corre ai ripari: convocato un tavolo tecnico 

Nella comunicazione del dirigente generale del dipartimento Ambiente si sottolineano «la portata e la rilevanza» della vicenda e si raccomanda «la massima partecipazione, attesa la particolare urgenza che il caso richiede». L'appuntamento è stato fissato nelle stesse ore della manifestazione sulla 106

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di Mariassunta Veneziano
5 luglio 2023
15:15

Discarica di Scala Coeli, quattordicesimo giorno. Ma stavolta la novità c’è. La Regione Calabria, infatti, dopo il lungo silenzio seguito allo sversamento di percolato nei corsi d’acqua della Valle del Nicà, si è finalmente accorta della «portata» di quanto avvenuto e ha deciso di correre ai ripari. È di stamattina la convocazione di un tavolo tecnico per domani pomeriggio negli uffici del dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente.

A inviare la comunicazione il dirigente generale Salvatore Siviglia. Tra i destinatari, oltre ai sindaci del territorio, il Consorzio di bonifica integrale dei Bacini dello Ionio, il presidente Roberto Occhiuto, la Procura di Castrovillari, le Prefetture di Cosenza e Crotone.


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«In relazione all’eccezionalità dell’evento in questione e attesa la portata e la rilevanza dello stesso sotto i profili ambientale e igienico-sanitario – si legge –, lo scrivente, considerato che per fronteggiare adeguatamente e in tempi compatibili l’attuale situazione emergenziale, occorre attivare mezzi e poteri straordinari per il coordinamento e la gestione operativa delle attività di messa in sicurezza operativa, caratterizzazione, bonifica e rispristino ambientale, per quanto occorrenti (…) è convocato un tavolo tecnico per domani 6/7/2023 alle ore 15 presso gli uffici del dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’ambiente (Direzione generale)». E in chiusura: «Raccomando la massima partecipazione, attesa la particolare urgenza che il caso richiede».

Particolare urgenza che, paradossalmente, sembra essere riconosciuta solo a due settimane dall’accaduto. Due settimane in cui non è successo niente o quasi. Poche e irrilevanti le attività poste in essere nella zona della discarica, dove il percolato fuoriuscito è rimasto a galleggiare nei torrenti e nel fiume Nicà, confinato solo da improvvisati e precari argini di terra.

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Non si sa se sia stata l’insistente richiesta di risposte o un’improvvisa presa di coscienza a determinare il passaggio all’azione della Regione Calabria, fatto sta che qualcosa, dopo tanta attesa, si muove. E si muove (per caso o volontà?) proprio nel giorno – e nelle ore – della manifestazione organizzata per domani dal circolo Legambiente Nicà per chiedere la chiusura della discarica, la bonifica del territorio e il risarcimento ad agricoltori e allevatori.

Al corteo, che si snoderà lungo la 106 nei luoghi colpiti da quello che è stato definito un «disastro ambientale», sono stati invitati i sindaci del territorio, le associazioni di categoria, i presidenti della provincia di Cosenza e Crotone e il presidente della Regione Calabria. Ad alcuni di loro, però, la partecipazione al tavolo tecnico impedirà giocoforza di essere presenti all’iniziativa.

La manifestazione

Il circolo Legambiente Nicà intanto esorta a non disertare l’appuntamento della «marcia lenta»: «Ora più che mai si rende urgente la chiusura della discarica, la fuoriuscita di percolato per cause ancora non ben chiare, finito nel torrente Patia, affluente del Nicà, ha compromesso la vallata intera. Chiediamo ancora una volta che tutto il percolato venga rimosso subito dal torrente».

Il raduno è previsto alle 16.30 sulla Sp1 nei pressi della pista Nicà. Una manifestazione del territorio – agricoltori, allevatori, professionisti, imprenditori, adulti e ragazzi – per chiedere di «liberare la valle del Nicà da un passato obsoleto, per restituire la bellezza rubata prepotentemente ad uno dei territori più belli della nostra regione che meritano luce, verità, rispetto ed amore».

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A Crucoli monitoraggio sui pozzi

Tutto questo mentre il Comune di Crucoli, tramite un avviso pubblico, ha chiesto ai cittadini di comunicare l'esistenza di pozzi nei propri terreni affinché Arpacal possa avviare un monitoraggio sulla qualità delle acque e verificare eventuali contaminazioni derivanti dallo sversamento di percolato dalla discarica. Nell'avviso è richiesto di comunicare al Comune di Crucoli «l'ubicazione dei pozzi autorizzati ed eventualmente anche dei punti di prelievo delle acque non ancora autorizzati o controllati». 

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