La candidata al Consiglio regionale: «Bene l’invito di Legambiente a Occhiuto, Tridico e Toscano affinchè facciano visita all’area interessata. Questi territori meritano cura e rispetto»
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«Le richieste di Legambiente sono anche le mie». Così Concetta Cuparo, candidata al Consiglio regionale della Calabria per il Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Nord, rilancia con forza la richiesta di revoca del decreto autorizzativo n. 14284/2019 relativo alla discarica di rifiuti speciali non pericolosi in località “Case Pipino” nel comprensorio di Scala Coeli. L’appello era stato lanciato dal circolo Legambiente Nicà: «Condivido pienamente – spiega la candidata - perché nasce da una storia di lotta che abbiamo scritto insieme, giorno dopo giorno, per oltre dieci anni.
La discarica – fa rilevare - è una ferita aperta nel cuore della Valle del Nicà. Il 22 giugno 2023, il percolato fuoriuscito ha raggiunto il Mar Ionio, attraversando il reticolato della fiumara. Un fatto gravissimo, che avrebbe dovuto segnare la fine di ogni ambiguità. Eppure, il presidente uscente Roberto Occhiuto ha scelto di non intervenire. Aveva il potere, il dovere e l’occasione di revocare quel decreto. Non lo ha fatto».
«Oggi – scrive Cuparo - a pochi giorni dalle elezioni regionali, non si può più tergiversare. Le richieste avanzate da Legambiente sono anche le mie:
- Revoca immediata del decreto autorizzativo
- Gestione responsabile dei rifiuti, con soluzioni strutturali che superino le emergenze estive.
- Economia circolare come priorità, con impianti per il trattamento della frazione organica e investimenti nelle fonti rinnovabili.
- Tutela ambientale come leva di sviluppo.
- Difesa del basso Ionio cosentino e dell’alto crotonese, territori che meritano rispetto, visione e cura».
«È importante l'invito ai candidati alla presidenza della giunta regionale – Occhiuto, Tridico, Toscano – e tutti i candidati consiglieri delle circoscrizioni Nord e Centro a visitare “Case Pipino” proposta da Legambiente, per guardare con i propri occhi ciò che è successo, e a dire chiaramente da che parte stanno.
La Valle del Nicà non è la periferia da sacrificare. È il cuore pulsante di un territorio che vuole vivere, respirare, crescere. E io, come sempre, sarò lì. A difenderla».